Che si stiano allegramente sulle balle lo si era capito da tempo, ma l’indifferenza tra Hamilton, vincitore, e Rosberg, secondo, fa capire come il finale di stagione potrebbe essere non del tutto indolore. Nel corso degli ultimi anni qualcosa si era visto, ma ora i presupposti ci sono tutti. Perché Rosberg, a perdere, ha dimostrato classe. Hamilton, a perdere, no. E un campione lo si vede anche nel modo in cui accetta la sconfitta.
Invece nella testa di Lewis c’è lui, solo lui e gli altri di rincalzo. Insomma, è uno che non ha rispetto degli avversari perché sa di essere indubbiamente talentuoso. E vedere Nico, che nel corso degli anni è stato strapazzato, là davanti, ebbene è elemento che lo infastidisce, lo manda in bestia e gli fa fare cose che potrebbe risparmiarsi. Da qui le paturnie su presunti sabotaggi, su reclami idioti e via di questo passo.
A tre gare dalla fine e 26 punti di vantaggio, Rosberg sa che è la grande occasione, buttare via questo patrimonio dopo una stagione come questa sarebbe un errore gravissimo. Insomma, ne vedremo delle belle e ora che il mondiale costruttori è stato assegnato da tempo alla Mercedes, potrebbe capitare di tutto. Anche che uno dei due, a fine anno, se ne vada per altri lidi schifato dalla lunga convivenza. Fin qui il pianeta Mercedes, del resto poco da dire.
Ricciardo dimostra di essere sempre più concreto e deciso, avesse una macchina migliore se la giocherebbe con quei due là davanti. La Ferrari inesistente, Vettel quarto è il frutto di due ritiri, quello di Raikkonen e Verstappen. Ma per il resto confusione totale, gomme scelte a caso o quasi, dalle rosse alle bianche passando per le gialle, pit stop disastroso per Kimi, che si ferma e rischia la penalizzazione per un errore che ha innervosito i meccanici al box. Brutta cosa se si dovesse rompere anche l’armonia degli uomini addetti alle operazioni, sarebbe davvero la fine.
E poi Kimi in gara è stato superiore a Vettel, che ci ha pure farcito una uscita di pista sul finire. Insomma, c’è da lavorare e stringere i denti. Non è una novità come non lo è Alonso, quinto dopo due sorpassi da paura a Massa e Sainz sul finire, specialmente cattivo nel primo caso con i commissari riuniti per decidere il da farsi. In ogni caso col ferro da stiro che si ritrova, appena ha visto l’occasione per portare a casa dei punti, Alonso non si è tirato indietro. Il resto, solita noia, solita routine, niente di nuovo da dire e meno male che ne mancano tre di gare alla fine, perché ormai sta diventando una sofferenza ad ogni week end…