MILANO – Apertura debole per le Borse europee, che non sfruttano la chiusura positiva di ieri sera a Wall Street in scia alle scommesse su un accordo maturo tra Stati Uniti e Cina sul fronte del commercio internazionale. Un passo decisivo potrebbe arrivare domani, quando il presidente americano, Donald Trump, e il primo ministro cinese, Liu He, ne parleranno di persona.
Milano segna un calo dello 0,3% delle battute, con Unicredit sotto i riflettori dopo che il Ft ha rilanciato l’idea di un interesse per la tedesca Commerzbank, qualora il progetto di nozze con la Deutsche Bank non dovesse andare a buon fine. Deboli le azioni Fca, all’indomani delle dichiarazioni del numero uno di Psa, Carlos Tavares, che ha negato trattative in corso per una fusione o un’acquisizione. Londra perde lo 0,55% dopo il voto che mette una pietra sul no deal, Francoforte cede lo 0,25% e Parigi lo 0,15%. Questa mattina si è registrata la chiusura piatta per la Borsa di Tokyo con l’indice Nikkei che ha segnato +0,05%.
In Europa ha destato preoccupazione il dato sugli ordini all’industria della Germania, che a febbraio sono calati ancora, accusando un -4,2% mensile. Pechino si è mossa per sostenere la crescita, annunciando di aver promosso decine di miliardi di dollari di tagli delle tasse e delle tariffe, dalle bollette internet agli oneri portuali. Il complesso delle agevolazionifiscali e tariffarie è stimato in 300 miliardi di yuan l’anno (45 miliardi di dollari). In particolare si punta a ridurre del 10% i costi dell’elettricità per le imprese e del 15% quelli per la fascia larga su internet delle piccole e medie imprese.
Sul fronte dei cambi, l’euro è stabile sul dollaro a 1,1239 (ieri a 1,1231). La moneta unica vale inoltre 125,18 yen (125,211 yen) e 0,8520 sterline (0,852). Il cambio sterlina-dollaro è pari a 1.3119 (1,314). Lo spread tra Btp e Bund tedesco a dieci anni apre in lieve rialzo a 255 punti rispetto ai 253 della chiusura di ieri. Il rendimento del decennale italiano è al 2,54%.
In lieve calo il petrolio: il wti, contratto con consegna a maggio, cede lo 0,18% portandosi a 62,35 dollari al barile. Quotazioni dell’oro poco mosse in Asia con gli investitori in attesa in vista del nuovo round di incontri sui dazi tra Usa e Cina. Il lingotto con consegna immediata passa di mano a1.292 dollari l’oncia.