ROMA – Un centro per l’innovazione in Calabria, a Rende, area urbana di Cosenza, è notizia da sottolineare. Lo guiderà, il centro altrimenti detto ufficialmente hub, l’Università della Calabria. Unical ha deciso con ambizione, e contando su un parco residenze tra i più ampi d’Europa (2.500 posti letti), di legarsi a prestigiosi centri di ricerca del Nord-Est italiano – la Fondazione Bruno Kessler di Trento e Rovereto – per provare ad attrarre aziende europee e multinazionali all’interno del campus che dal 1972 ospita l’ateneo. Il marchio sotto il quale tutto questo vivrà è Ehic, Euromediterranean harmonic innovation hub.
Il progetto Ehic – che si affianca senza fondersi al Digital innovation hub Calabria, pensato dall’Università della Calabria insieme agli altri due atenei locali, Magna Graecia di Catanzaro e Mediterranea di Reggio Calabria – è pensato al servizio di tutto il Mezzogiorno d’Italia “e dei Paesi transfrontalieri dell’area euro-mediterranea”. Si guarda al bacino del Maghreb, all’Albania “e a nazioni lontane che hanno già mostrato interesse come il Giappone”. A questo fine l’università di Arcavacata vuole sfruttare la filiera di affiliati delle associazioni coinvolte nell’operazione. Oltre alla Fondazione Kessler presieduta dall’ex ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo, sono chiamate a dare contributo le società romane Ntt Data Italia (consulenza tecnologica) e Open Innovation Hub (incubatore di start up) nonché la locale Entopan (di Catanzaro).
In questo eco-sistema proiettato sul futuro, “in una vasta area geografica segnata da gravi ritardi e significative potenzialità emergenti”, si faranno formazione, didattica accademica e percorsi professionalizzanti (all’interno del Piano industria 4.0). In collaborazione con Oasi, Oltre advanced school of innovation, si insegneranno e applicheranno le scienze informatiche, quelle economiche, sociali e umanistiche. Entro fine anno Ehic vuole coinvolgere partner finanziari e fondi di investimento. Da un concorso internazionale uscirà, quindi, il progetto architettonico che darà un tetto, “di suggestione californiana”, al centro. “Intendiamo far nascere nuove aziende sul territorio”, dice Luigino Felice, professore di Ingegneria meccanica, energetica e gestionale di Unical, “piccole e medie imprese dell’innovazione a forte capitale privato”.
Francesco Profumo, presidente di Fondazione Bruno Kessler, dice: “Il Trentino, Silicon Valley italiana, vuole estendere il suo impegno verso il Mediterraneo facendo scouting di imprese con alto potenziale innovativo”. Gino Mirocle Crisci, rettore dell’Università della Calabria: “L’ateneo laurea ogni anno centinaia di giovani che in buona parte alimentano i mercati del Centro-Nord del Paese. Il progetto Ehic vuole allettare grandi aziende globali nel localizzare sedi di ricerca e sviluppo all’interno del nostro campus universitario e da qui ripartire verso nuovi mercati. L’innovazione è una delle traiettorie di sviluppo che la Calabria deve perseguire per sovvertire la profezia che la vede relegata ai margini del sistema di creazione di valore a livello nazionale”.