Quattro laboratori di alta ricerca congiunti Cnr-Eni, tutti localizzati nel Mezzogiorno d’Italia, con investimenti complessivi per 22 milioni di euro e un programma di alta formazione rivolto a giovani ricercatrici e ricercatori. l’obbiettivo della nuova joint research agreement siglata oggi presso la sede del Cnr Nanotec al Campus Ecotekne a Monteroni di Lecce dal presidente dell’ente di ricerca, Massimo Inguscio, e dall’Ad Eni Claudio Descalzi. Per il premier Giuseppe Conte, presente alla firma dell’accordo, si tratta di un segnale importante per il Sud Italia, che il Governo intende cogliere continuando a battere sul pilastro della ricerca. Siamo in ritardo rispetto ad altri Paesi, dobbiamo colmare questo gap e investiremo sempre pi.
I ricercatori dei quattro nuovi laboratori, istituiti presso centri operativi o di ricerca gi esistenti, lavoreranno su alcune aree di ricerca fondamentali per lo sviluppo sostenibile come la decarbonizzazione del settore energetico, la promozione dell’economia circolare e lo sviluppo di sistemi idrici e di tecniche di agricoltura innovativi. In particolare, lo studio dei cambiamenti climatici nell’Artico verr sviluppato nei laboratori di Lecce, mentre a Gela verr studiata l’energia pulita da fusione a confinamento magnetico. In Basilicata i ricercatori approfondiranno invece le ricerche nella gestione sostenibile e innovativa del ciclo dell’acqua, e a Portici, in Campania, si lavorer allo sviluppo di un’agricoltura a basse emissioni di CO2.
Soddisfatto dell’intesa l’Ad Eni Descalzi, orgoglioso di avere all’attivo 9 accordi strategici con le principali universit ed enti di ricerca del Paese, per un investimento di pi di 67 milioni di euro, evidenziando il nostro impegno nel campo della Ricerca e Sviluppo. Per il presidente del Cnr Inguscio l’accordo firmato oggi in Puglia rappresenta un esempio unico di alleanza fra una grande azienda e l’ente di ricerca pi importante in Italia per numero di ricercatori e brevetti. L’alleanza con Eni, ha poi concluso, produrr innovazioni di ricerca e tecnologiche su scala industriale nel Mezzogiorno con benefici scientifici anche in altre zone dell’Italia e del mondo.
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