MILANO – Il 2018, l’anno chiuso con l’Italia in recessione tecnica, è stato il quinto di fila di crescita per l’occupazione tricolore. Secondo il resoconto diffuso dall’Istat, nei dodici mesi gli occupati sono aumentati di 192 mila unità (+0,8%) con il tasso di occupazione salito al 58,5% (+0,6 punti), rimanendo di appena 0,1 punti al di sotto del picco del 2008. L’aumento tra i lavoratori dipendenti riguarda “esclusivamente quelli a tempo determinato” (+323 mila, +11,9%), mentre dopo quattro anni di crescita è calato il tempo indeterminato (-108 mila, -0,7%).
I segnali di rallentamento nella seconda parte dell’anno si sono ribaltati sul mercato del lavoro: nel quarto trimestre del 2018, il numero di persone occupate è diminuito rispetto al trimestre precedente di 36 mila, -0,2%. Non a caso, anche l’Istat parla di un “lieve peggioramento” del quadro occupazionale nel corso dell’anno. Rispetto all’ultimo trimestre del 2017 c’è comunque una crescita di 87 mila occupati (+0,4% in un anno), dovuta a dipendenti a termine e indipendenti (+200 mila e +12 mila, rispettivamente) mentre calano i dipendenti a tempo indeterminato (-125 mila).
Di contro è diminuito il tasso di disoccupazione dall’11,2% del 2017 al 10,6%. Per avere un termine di paragone, si possono ricordare i dati Ocse diffusi soltanto ieri (e relativi al mese di gennaio) che parlano di un tasso di senza lavoro al 5,3% nell’area dei Paesi più avanzati, o del 7,8% nel complesso dell’Eurozona.
Tornando all’Italia, anche per i giovani c’è stato un miglioramento di 2,6 punti fino a un tasso di disoccupazione giovanile del 32,2%. Anche in questo caso, prendendo l’ultimo dato Ocse emerge come nell’area gli under 25 registrino un tasso di disoccupazione dell’11,3%, con casi a noi vicini che vanno dal 6% tedesco al 20% francese.
In Italia, nel 2018 il numero dei disoccupati complessivamente si è ridotto di 151 mila unità (-5,2% fino a quota 2 milioni 755 mila), “in misura più intensa rispetto al 2017”. Il calo della disoccupazione riguarda sia le persone in cerca di lavoro da almeno 12 mesi (-82 mila, -4,9%) sia disoccupati di breve durata.