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Vaccini, per 300 bambini lettere di sospensione da nidi e materne comunali a Bologna

Mar 11, 2019

BOLOGNA – I loro genitori avevano presentato le autocerficazioni per attestare che erano vaccinati. Ma dal 10 marzo, per legge, non basta più. A Bologna tra nidi e scuole dell’infanzia comunali sono 300 su circa 8.000 iscritti – il 3,7% – i bambini che al momento risultano non in regola con gli obblighi vaccinali nel senso che le famiglie non hanno inviato la documentazione necessaria a certificare la regolarità vaccinale. E dunque è partito l’iter per la loro sospensione dalla frequenza.

L’amministrazione farà partire le mail per comunicare la sospensione dal servizio educativo o dalla scuola dell’infanzia. Nessun bambino sarà respinto da domani, in realtà, perché le maestre e le educatrici non sanno chi è in regola e chi no. I genitori, però – spiega l’amministrazione – sapranno che mandare il proprio figlio all’asilo vorrà dire violare la legge. Se dopo la mail i certificati ancora non arriveranno, alle porte di queste famiglie busseranno i messi comunali per notificare l’atto di sospensione.

In generale, stando ai dati dell’Ausl, a Bologna sono circa 5.000 i bambini non in regola con le vaccinazioni: 840 sono nella fascia zero-sei anni (su un totale di 34.500 bambini e non è detto che tutti vadano al nido o alla materna) e 4.200 tra i sei e i 16 anni (su una popolazione di 68.000 minori). La settimana scorsa, ricorda il direttore del dipartimento di Sanità pubblica, Paolo Pandolfi, l’Ausl ha inviato una lettera a tutti i dirigenti scolastici ricordando la scadenza del 10 marzo. Da domani, le scuole invieranno tutta la documentazione sui propri alunni all’Ausl, che incrocerà i dati in proprio possesso e verificherà quanti e quali bambini iscritti non sono in regola. Per l’Asl i tempi saranno lunghi. “Noi abbiamo l’obbligo di analizzare tutti gli elenchi che riceviamo dai Comuni e dai presidi entro il 10 giugno. La sospensione è difficile che avvenga immediatamente, l’iter sanzionatorio ha dietro un grande lavoro amministrativo”, spiega Pandolfi.

Ma, osserva Pandolfi, “la battaglia sui vaccini ha avuto successo. Questa legge ha funzionato, il problema era dei cittadini esitanti, perché non avevano capito l’importanza delle vaccinazioni, che ora non lo sono più”. Il direttore del dipartimento di Sanità pubblica guarda i dati sulle coperture: a due anni i bimbi vaccinati per morbillo, parotite e rosolia a Bologna e provincia sono il 95,5%. “Eravamo intorno all’84%, ora superiamo la soglia dell’immunità di gregge, abbiamo coperto anche i non vaccinati”. Percentuali alte di copertura anche per la vaccinazione esavalente: il 97,7% a un anno con due dosi e il 95,5% a due anni con tre dosi.

A Modena a fare il quadro della situazione è stata l’Ausl che, considerando l’attività del servizio di Pediatria di Comunità, in una nota ha stimato che vi siano ad oggi poco più di 4.100 alunni che non sono ancora in regola con le vaccinazioni obbligatorie. Di questi 600-650 minori che potrebbero essere esclusi da nidi e scuole dell’infanzia, mentre sono circa 350 i minori studenti di scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado a rischio sanzione. I casi non in regola sono diminuiti del 68,5%, rispetto ai 13mila del 2017.

A Rimini sono 28 i bimbi non in regola. Da domani, dice Mattia Morolli, assessore ai servizi educativi del Comune di Rimini, non entreranno nei servizi comunali. A Cesena i bimbi “inadempienti” con l’obbligo vaccinale, ad oggi, risultano 31 al nido (di cui 28 non hanno presentato nulla e tre le autocertificazioni) e ben 316 alla scuola dell’infanzia (di cui rispettivamente 92 non hanno presentato niente e 224 l’autocertificazione). ”Credo si possa lasciare qualche giorno alle famiglie, per portare i certificati” spiega il sindaco Paolo Lucchi.

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