In questi 25 anni, scanditi da sistematiche valanghe di botte ricordiamo gli hackers, l’immancabile piromania, poi gente che sale sui tralicci, si ustiona, e ci ritorna chiedendo applausi. Quelli che “la TAV è un complotto giudaico massonico per distruggere un importantissimo chakra terrestre”. E poi polenta e salsiccia, anarchici che comprano spot nei giornali della diocesi e il vescovo li cazzia, gente che si trova in comune per insultarsi e alla domanda “ci sono già 20km di tunnel scavati, che ci facciamo?”Rispondono “che cazzo di domande, ci possono coltivare funghi” oppure ancora «Si vuole solo garantire che i signoroni che comandano il mondo tra vent’anni possano viaggiare ad alta velocità». La TAV è ormai diventata una saga fantasy, tanto che periodicamente bisogna fare video per ricordare che sì, esiste davvero.
Analisi costi benefici Tav, chi è Marco Ponti
La trama del nuovo capitolo vede l’ingegnere Marco Ponti (già “cacciato da due società per le sue idee” e orgogliosamente “incapace di distinguere un cantiere da una portaerei”) cimentarsi in un’analisi costi/benefici. Ovvero gli si chiede di immaginare un numero imprecisato di persone utilizzare un treno che non esiste per andare in Francia a fare non si sa cosa pagando un biglietto di non si sa quanto e calcolare se in un lasso di tempo ignoto gli introiti saranno superiori ai 5 miliardi necessari a realizzarla. Già così è pura epica. Il problema è spesso l’offerta crea il mercato; come diceva Steve Jobs, la gente non sa cosa vuole finché non glielo mostri. È stato il caso del passante della tangenziale di Mestre (o di qualsiasi modifica importante della viabilità) a cui il popolo italiano si oppone, fa proclami, grandi indignazioni e poi finisce per usarlo.
Certo, se 25 anni fa le menti dietro la TAV avessero detto “hey, invece di sfollare la gente coi bulldozer facciamo un tavolo di dialogo come i francesi” magari oggi le cose sarebbero diverse. Ora che ci penso è proprio quello che è successo: il tragitto è una sottotrama già rinegoziata negli anni in tutte le salse con colpi di scena, complotti, pentiti.
L’analisi costi benefici è una supercazzola
E non si è arrivati a nulla. L’analisi costi benefici della TAV è una supercazzola della classe politica per procrastinare la decisione se bloccarla (e pagare) o farla proseguire (e perdere un bacino elettorale). Invece di 80 pagine di analisi, tanto valeva che il buon Ponti scrivesse righe e righe di Il mattino ha l’oro in bocca. E infatti, appena uscita l’analisi, mezzo paese (quella che crede allo sbarco sulla luna) l’ha irrisa chiedendo la riapertura dei manicomi, l’altra metà si è messa a venerarla come fosse la stele di Rosetta e chi dubita del verbo è la feccia della terra. Nel frattempo, Ponti manda la gente a farsi fottere dicendo che non capiscono un cazzo e li invita a rivolgersi “alla banca mondiale”. È un altro episodio del grande fantasy italiano: Cantieri fantastici e dove trovarli.
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