Dalle osservazioni con un telescopio dal campo base del Nanga Parbat, alla ricerca di Daniele Nardi e Tom Ballard, sono state individuate due sagome sulla parete Diamir. Lo riferisce su Facebook lo staff di Nardi. A breve sarà effettuata una ricognizione in elicottero lungo la via Mummery «per la valutazione ravvicinata di alcune immagini». Da questa mattina Alex Txikon, alpinista basco impegnato nei soccorsi insieme ai suoi collaboratori, sta operando per effettuare osservazioni approfondite della parete.
Da dodici giorni ormai non c’è traccia del 42enne alpinista italiano e del suo 30enne collega inglese. Solo alcuni effetti personali ritrovati al campo 2 e nulla più dentro quella montagna enorme. La neve caduta la settimana scorsa, dopo il 24 febbraio (giorno dell’ultimo contatto di Nardi) e le valanghe che si staccano in continuazione sia per il ghiaccio che spinge sui seracchi nella parte sommitale che per le temperature elevate, sembrano aver cancellato tutto.
Agostino da Polenza, ex alpinista e storico capo spedizione sulle vette più importanti della terra, de Bergamo coordina le operazioni di soccorso in Pakistan: «Ogni volta che guardo le immagini riprese dall’elicottero noto che questa montagna è davvero grande – aveva detto ieri-. A volte sembra di osservare un’altra montagna ma invece siamo sempre sulla stessa. Alex Txikon ha fatto un grande lavoro e anche con il suo telescopio non è riuscito a vedere nulla. Siamo andati con l’elicottero, con i droni, a piedi, niente di niente. Abbiamo scandagliato lo Sperone Mummery, la via Kinshofer, nulla. Questo Nanga Parbat è davvero terribile».
Le operazioni di ricerca di Nardi e Ballard, in cui sono stati impiegati elicotteri dell’aviazione militare pakistana, droni capaci di volare anche fino a 7.000 metri e squadre di alpinisti di vari Paesi, sono molto seguite sui social e negli ambienti alpinistici di tutto il mondo, in particolare in Polonia, Germania, Spagna e Francia. Intanto, al fine di finanziare le operazioni di soccorso, in particolare quelle con l’elicottero, il cui costo giornaliero è di circa 50 mila euro, in quattro giorni sono state oltre 5200 le persone che hanno fatto una donazione: la somma raccolta ha superato i 142mila euro.