Il reddito di cittadinanza è pronto a partire: pochi giorni e il modulo caricato sul sito dell’Inps potrà esser compilato per fare domanda. Dal 6 marzo in poi sarà possibile presenare la richiesta, online (serve lo Spid), presso i Caf o agli sportelli delle Poste.
Come noto, il contributo vale fino a 500 euro di integrazione al reddito, cui si somma una cifra per l’alloggio che va da zero se si vive in casa di proprietà a 150 euro se si paga un mutuo o 280 euro se in affitto. Proprio ragionando su quest’ultimo dato, che si traduce in 3.360 euro annui, la rete immobiliare Solo Affitti ha provato a vedere quanto “pesi” il supporto sul bilancio degli italiani che vivono locando immobili. “R
ischia di essere una misura inadeguata in capoluoghi come Milano e Roma, dove copre appena il 20% e 27% del canone d’affitto mensile medio”, la conclusione a cui sono arrivati.
Reddito di cittadinanza: come funziona, chi può chiederlo
di VALENTINA CONTE
Per l’analisi hanno preso un appartamento-tipo di 70 metri quadrati in zone semicentrali delle due città, ipotizzando il pieno godimento del sussidio e un affitto rispettivamente di 1.400 e 1.037 euro. “Tra le città dove il contributo per l’affitto risulta insufficiente a coprire in modo adeguato i canoni di locazione medi mensili c’è Venezia (33%), dove per un’abitazione di 70 metri quadri in zona semicentrale si pagano circa 848 euro. Anche in capoluoghi come Bologna, Firenze e Trento, dove il prezzo medio rilevato da Solo Affitti è di circa 778 euro, con il contributo di 280 euro si riesce a pagare poco più di un terzo (36%) del canone di affitto. Va un po’ meglio a Cagliari (37% di 757 euro) e Napoli (38% di 737 euro)”.
Come hanno rilevato alcuni critici quando hanno fatto notare che il reddito non tiene conto del diverso costo della vita lungo lo Stivale, anche Silvia Spronelli, presidente di Solo Affitti, parla di una misura “apprezzabile” ma che “rischia di non fornire una copertura sufficiente. Sicuramente più efficace sarebbe stato studiare una soluzione variabile, agganciata al reale costo delle locazioni nelle singole città”.
Ci sono casi più favorevoli per i percettori: “Con i 280 euro del reddito di cittadinanza destinati agli affitti, gli inquilini di Trieste e Bari potranno pagare poco meno della metà (47%) dei 596 euro richiesti per un mese di pigione, mentre per i torinesi la percentuale sale al 48%. Gli anconetani coprirebbero quasi la metà (49%) del canone medio d’affitto (571 euro), ma il vantaggio sarebbe più consistente a Palermo (51%) e Genova (52%), dove agli inquilini la locazione costa ogni mese 549 e 538 euro. A Potenza (61%) e Perugia (62%), dove i canoni mensili di affitto medi sono rispettivamente di 459 e 451 euro, il contributo fisso di 280 euro risulta allettante per i locatari che beneficeranno della misura del reddito di cittadinanza e andrà ancora meglio agli inquilini catanzaresi, che potranno pagare ben i due terzi (67%) del prezzo medio di locazione (418 euro) rilevato in città da Solo Affitti”.