I numeriOra diventano determinanti le valutazioni sulle penali e sui rimborsi, come ha sottolineato Ramella nel supplemento d’indagine. Proprio per quanto riguarda le penali l’Avvocatura dello Stato avrebbe parlato di 1,7 miliardi di euro; ai quali aggiungere i costi di adeguamento del Frejus per 1,5 e di chiusura dei cantieri per 400 milioni. Il tutto per un totale di 3,6 miliardi.
Terminare la Torino-Lione all’Italia costerebbe ancora 4,7 miliardi, tre per la tratta internazionale (5,7, invece, sono a carico di Francia e Ue) e 1,7 per la tratta piemontese che comprende una galleria di 16 chilometri e la stazione di Susa. Nell’ipotesi “mini-Tav”, suggerita dalla Lega, e cioè congelando l’adeguamento della tratta italiana, si scenderebbe a 3.
I nuovi calcoli rispetto all’incremento di passeggeri e merci, come anticipa La Stampa, “porterebbero i benefici da 2,5 a 1,5 miliardi e il vantaggio sulle esternalità (inquinamento atmosferico e acustico, cambiamenti climatici, incidentalità) scenderebbe di poco sotto il miliardo, mentre la riduzione della congestione sulle strade garantirebbe all’Italia mezzo miliardo”.
Ma, nel tirare le somme, non è finita. “Tra i costi resterebbero – continua La Stampa – i 4,6 miliardi di minori introiti per lo Stato dai mancati pedaggi autostradali e dalle accise sulla benzina”.