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Sterlina in rimonta per il possibile rinvio di Brexit. Borse recuperano con Powell

Feb 26, 2019

MILANO – Ore 10:15. L’effetto benefico della distensione tra Cina e Usa, con il presidente Trump pronto a congelare i rialzi delle tariffe su 200 miliardi di prodotti che sarebbero scattati il 1° marzo, sfuma un poco sui mercati azionari. Con il suo solito fare, il leader americano ha comunque ammonito circa il fatto che un accordo potrebbe anche non arrivare, tenendo sulle spine gli investitori. Dopo un avvio in rialzo, la Borsa di Tokyo questa mattina ha chiuso in calo (-0,37%) sulla scia anche dell’aumento delle tensioni tra India e Pakistan dopo l’attacco aereo di Nuova Delhi la scorsa notte nel Kashmir indiano. Negativa anche la giornata in Cina, con Shanghai che ha perso lo 0,67%.

Le Borse europee trattano incerte mentre si attendono le testimonianze del numero uno della Fed, Jerome Powell, davanti a Senato e Camera in una due giorni che potrebbe dare molti spunti sui prossimi rialzi del costo del denaro negli Usa. Milano segna un calo dello 0,1%, Londra arretra dello 0,8%, Francoforte dello 0,4% e Parigi dello 0,45%.

Ieri sera, Wall Street ha chiuso positiva ma in frenata rispetto ai massimi di giornata: il Dow Jones ha guadagnato lo 0,23% e il Nasdaq ha aggiunto lo 0,36%. Da segnalare un aggiornamento del caso Tesla, la società della auto elettriche, di nuovo nei guai per un tweet del fondatore Musk: i titoli sono crollati.

L’agenda macro di oggi prevede alcuni dati sul mercato immobiliare degli Stati Uniti, con nuove costruzioni, nuovi cantieri e permessi edilizi. Tra gli appuntamenti della giornata si segnala l’asta del Tesoro con l’offerta di Bot. Nel frattempo lo spread tra Btp e Bund apre poco mosso a 267 punti base rispetto ai 266 della chiusura di ieri. Il rendimento del decennale italiano è pari al 2,77%.

In Francia, la fiducia dei consumatori è migliorata da 92 a 95 punti a febbraio; stabile il dato Gfk per la Germania a 10,8 punti a marzo. Sul fronte valutario, l’euro è debole in avvio di giornata sui mercati internazionali: la moneta unica europea passa di mano a 1,1353 dollari (1,1361 ieri sera a New York). Rispetto allo yen, l’euro è scambiato a 125,8. Da segnalare il rialzo della sterlina su un possibile piano di Theresa May per rinviare Brexit e condurre il Regno Unito di nuovo alla permanenza nell’Unione europea.

Continua infine a perdere quota il petrolio dopo il tweet del presidente Usa Trump che ha attaccato l’Opec e la sua politica di contenere la produzione per sostenere il prezzo del greggio. Sui mercati asiatici il Wti perde 35 cent a 55,13 dollari al barile e il Brent cede 22 cent a 64,54 dollari al barile. L’oro è in lieve rialzo a 1.327 dollari l’oncia.

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