Assalto a un camion cisterna che è stato dato alle fiamme nel Sassarese, nel giorno in cui è previsto un incontro in prefettura a Sassari tra pastori e trasformatori sul prezzo del latte.
Alcuni uomini, con il volto coperto e armati, hanno bloccato il mezzo tra Nule e Osidda attorno alle 6.30 e, dopo aver fatto scendere il conducente, lo hanno dato alle fiamme.
Domenica un attacco simile era avvenuto nel Nuorese, a Orune. In piena votazione due uomini armati e con il volto coperto hanno bloccato un’autocisterna del latte, costringendo l’autista a scendere e a sversare a terra tutto il contenuto che stava portando al caseificio Pinna di Thiesi (Sassari), uno dei più importanti dell’Isola. È stato il primo assalto armato con i fucili in Sardegna da quando è iniziata la protesta degli allevatori.
L’autocisterna assaltata a Orune
Il governatore elettoChristian Solinas ha promesso interventi appena si sarà insediato: “Per il mondo agropastorale servono soluzioni di sistema. Appena sarò nel pieno dei poteri sarà mia cura convocare le parti interessate per arrivare a una soluzione della vertenza sul latte – assicura – Abbiamo in mente un piano che comprenda investimenti in viabilità ed elettrificazione rurale”. E il ministro dell’interno Matteo Salvini ha promesso di convocare i pastori al Viminale in settimana.
La trattativa per il latte: ancora 8 centesimi di differenza
Ma intanto a Sassari si tratta. L’appuntamento è per la mattinata in prefettura, con all’ordine del giorno “la definizione di una metodologia relativa ai prezzi finali dei prodotti correlando il prezzo del latte alle dinamiche del mercato del formaggio (Dop sarde)”.
Saranno presenti al tavolo i pastori, gli industriali e le organizzazioni di categoria. Le parti si sono avvicinate, ma non abbastanza per dire che domani sarà un vertice decisivo.
Alla proposta di 72 centesimi al litro contenuta nella prima bozza di accordo siglata a Cagliari con il ministro Centinaio, gli allevatori hanno risposto con 80 centesimi subito per arrivare a un euro a fine stagione. Intanto, Governo e Regione Sardegna hanno messo a disposizione circa 50 milioni di euro – 18 già stanziati dalla Giunta Pigliaru grazie ad accordi con le banche e la finanziaria regionale e 10 pronti con un decreto legge dell’esecutivo nazionale – per abbattere le scorte di pecorino romano, consentendo così di aumentare fin da ora il prezzo del latte ovino.