MILANO – Ore 10:00. Borse incerte in attesa dell’avvio di un nuovo round di trattative tra Usa e Cina sul tema del commercio: da oggi una delegazione ufficiale cinese sarà a Washington “per discutere delle relazioni commerciali tra i due Paesi”. La Casa Bianca ha spiegato che i negoziati ad alto livello inizieranno il 21 febbraio ma che saranno preceduti da incontri preparatori da parte dei vice. La delegazione Usa sarà guidata dal ministro del Tesoro Steven Mnuchin e dal rappresentante al Commercio Robert Lighthizer. “Questi incontri – spiega l’amministrazione americana – rientrano nell’ambito dell’accordo raggiunto dal presidente Donald Trump e dal presidente Xi Jinping a Buenos Aires il primo dicembre del 2018 sull’impegno a negoziare per 90 giorni” per scongiurare l’entrata in vigore il prossimo primo marzo di altri pesanti dazi Usa. “Le parti – conclude la Casa Bianca – discuteranno anche l’impegno cinese ad acquistare una sostanziosa quantità di beni e servizi dagli Usa”.
I mercati Ue avviano le contrattazioni deboli: Milano segna un calo dello 0,4% dopo aver chiuso la vigilia in maglia rosa. Spunti positivi da Snam, che ha chiuso l’esercizio 2018 con utili sopra le stime e alzato le prospettive per il nuovo anno. Ancora acquisti su Telecom in serie positiva da quando Cassa depositi e prestiti ha annunciato l’intenzione di aumentare la sua quota nel capitale del gruppo di tlc (attualmente è quasi al 5%). Giovedì, inoltre, all’esame del cda di tim ci saranno i conti 2018 e le linee guida del nuovo piano industriale 2019-2021. Deboli le altre: Francoforte lima lo 0,06%, Parigi lo 0,2% e Londra lo 0,4%.
Questa mattina, la Borsa di Tokyo ha chiuso poco variata, mentre si ripresentano le preoccupazioni di un inasprimento delle tensioni tra Cina e Usa, dopo le accuse del fondatore della Huawei su quelle che definisce ‘motivazioni politiche di Washington’ contro l’azienda tecnologica cinese. Il Nikkei si assesta a quota 21.302,65 (+0,10%). Sul mercato dei cambi lo yen si mantiene stabile a un valore di 110,60 sul dollaro, e sulla moneta unica poco sopra 125. Guardinga Shanghai, che ha segnato alla fine un rialzo dello 0,05%.
Apertura in lieve calo per lo spread tra Btp e Bund a 263 punti rispetto ai 266 della chiusura di ieri. In ribasso anche il rendimento del decennale a 2,74% da 2,76%. Partenza in calo per l’euro che segna un ribasso dello 0,1% a 1,13 dollari. Il biglietto verde Usa, in attesa della pubblicazione delle minute della Federal Reserve, si rafforza anche in Asia verso lo yen (+0,1% a 110,69).
In Europa si guarda a fatturato e ordinativi dell’industria dall’Istat, in Gran Bretagna alla disoccupazione e negli Stati Uniti all’indice sul mercato immobiliare. In Giappone, sia l’indice manifatturiero che quello dei servizi hanno testato a gennaio i minimi degli ultimi anni. In particolare, l’indice dei servizi si è attestato a +22 a febbraio, rispetto ai +31 di gennaio, al valore più basso dal dicembre del 2016. L’indice manifatturiero è sceso a 13 punti a febbraio, rispetto ai +18 di gennaio, al minimo dall’ottobre del 2016.
Le stime, ancora incerte, per l’economia mondiale nel 2019 e i tagli dell’Opec rendono cauti gli investitori nel mercato del petrolio. Il greggio Wti del Texas sale leggermente dello 0,38% a 55,97 dollari mentre il Brent avanza a 66,52 dollari. Il prezzo dell’oro scende dai massimi degli ultimi 10 mesi a seguito del rafforzamento del dollaro e delle attese per un accordo fra Cina e Usa sui dazi. Il metallo con consegna immediata cede lo 0,2% a 1323 dollari l’oncia.