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“L’opera porta lavoro” L’offensiva della Lega scatena l’ira dei grillini – La Stampa

Feb 2, 2019

Questi sono i gilet che ci piacciono». Riccardo Molinari, il capogruppo della Lega alla Camera, anticipa Matteo Salvini al cantiere di Chiomonte e, con la senatrice Marzia Casolati e il deputato Alessandro Benvenuto, si ferma a lungo a dialogare con la delegazione di operai e sindacati edili che con caschetto e gilet arancione attendono il vicepremier. È la prima volta che visita «il tunnel che non c’è», scherza riferendosi al Movimento 5 Stelle. «Salvini è bello carico», anticipa, ma il problema sono «gli altri».

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Gli equilibri del governo sono complicati e trovare una sintesi sulla Tav sembra la manovra più complessa. Per questo la mozione di maggioranza attesa alla Camera fatica a prendere vita. È un collage complesso da comporre: i deputati leghisti vorrebbero concentrarsi principalmente sui benefici per l’occupazione e puntano a usare questa leva per mandare fuori gioco i colleghi di governo. «Il M5S è molto sensibile su questo argomento – sorride Molinari – è un loro cavallo di battaglia e non possono negare che l’opera porta posti di lavoro».

secondo noi

andrea rossi

LAPRESSE

Non è un caso se Salvini chiede agli operai edili di Filca Cisl, Fillea Cigl e Feneal Uil di accompagnarlo sul palco a favore di telecamere «per mostrare a tutti chi ha lavorato al tunnel». Per il momento non si può dire quando si sbloccheranno i bandi. «Stiamo trattando», dice Molinari lasciando intendere la delicatezza della situazione. Il direttore di Telt Mario Virano, intanto sorride: la presenza di Salvini lascia intendere una svolta prossima. «Se lui è qui non è un caso, adesso si deve accelerare sugli appalti», spiegano dalla delegazione leghista.

chiomonte

Una ipotesi ben presente per sbloccare la situazione prima delle europee è quella di fornire al ministro Danilo Toninelli una via d’uscita. L’apertura sulla modifica di un pezzo considerato irrilevante per la funzionalità dell’opera ma significativo per poter dimostrare di aver tagliato i soldi come il progetto della stazione di Susa. Così si potrebbe destinare qualche euro a altre infrastrutture, meglio se al Sud, e il M5S non perderebbe la faccia. Il problema è però fare i conti con la maggioranza oltranzista dei 5S che non vuole sentire ragioni e che ormai fa della Tav l’ultima bandiera su cui non cedere.

dentro il tunnel

claudia luise

ANSA

«Sul Tav Torino-Lione purtroppo abbiamo assistito all’ennesima passerella del ministro dell’Interno, Matteo Salvini, che usa il suo ruolo e le divise delle forze dell’ordine per delle inutili provocazioni. L’unica cosa positiva della visita di Salvini a Chiomonte è il riconoscimento della necessità di ridurre l’inquinamento nel nostro Paese», sostiene Valentina Sganga, Capogruppo M5S Torino. Il governo, per Sganga, deve «rompere gli induci e rendere pubblica l’analisi costi-benefici così da mettere a tacere una volta per tutta gli ultrà Sì Tav che speculano e fanno campagna elettorale su un progetto mai nato».

val di susa

niccolò zancan

La capogruppo tira in ballo la tenuta del governo e incalza: «Va comunicato con chiarezza alla Francia che la Torino-Lione non si farà». E anche per Francesca Frediani, consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, «l’opera non va rivista ma fermata. La Val di Susa – dice – non è un territorio da selfie e slogan ad effetto in favore di telecamere. È ora di chiudere quell’inutile cantiere già costato fin troppo alle tasche dei piemontesi e di tutti i cittadini italiani».

Nella delegazione leghista non poteva mancare l’europarlamentare Mario Borghezio che in piemontese da dei «matti» agli alleati che vorrebbero fermare tutto e invita gli operai a Bruxelles. «Che ne dite di venire all’europarlamento a raccontare a tutti come avete lavorato a Chiomonte?», dice invitando le rappresentanze sindacali a farsi sentire. Su una cosa concordano tutti: «Si è sbagliato all’inizio a parlare di Torino – Lione, così le persone non capiscono di cosa si tratta. Sarebbe stato più opportuno presentare da subito il progetto come il Corridoio Mediterraneo che non ti fa solo risparmiare 20 minuti per arrivare a Lione ma che ti apre le porte per l’Europa».

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