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Il Pil italiano abbatte Piazza Affari. Le altre Borse brindano alla pazienza della Fed

Gen 31, 2019

MILANO – Ore 9.20. Le Borse europee ripartono tutte positive in scia all’ottima sedta messa a segno ieri da Wall Street, incoraggiata dalla cautela della Fed sui tassi. Milano sale dello 0,49%, Londra dello 0,5%, Francoforte cresce dello 0,7% e Parigi dello 0,44%.

Ieri per la prima volta da molti anni a questa parte la Banca Centrale Usa non ha menzionato alcun graduale rialzo previsto per il futuro, lasciando intendere che potrebbe quindi prendersi una pausa su questo fronte. A causa del possibile rallentamento dell’economia Usa anzi, il presidente Jerome Powell non ha escluso che la prossima mossa della banca centrale possa addirittura essere un taglio del costo del denaro, parlando di una Fed “paziente” che “può permettersi il lusso di aspettare e vedere” cosa succede. Una prudenza che sospinge anche i listini asiatici, con Tokyo che chiude a +1,06%. Le parole della Banca Centrale Usa contribuiscono anche alla decisa frenata della divisa Usa. L’euro schizza così a 1,1502 dollari.

Ancora flessione per lo spread, che riparte a 240 punti dai 242 punti della chiusura di ieri con Il rendimento del decennale scende al 2,5684. Gli occhi degli investitori sono tutti per il dato provvisorio che l’Istat diffonderà oggi sull’andamento del Pil nell’ultimo trimestre. Ieri il presidente Conte ha preannunciato che il dato sarà negativo, e se così sarà il nostro Paese sarà entrato in quella che viene definita una recessione tecnica, ovvero una fase segnata da due trimestre consecutivi di crescita sotto zero.

La giornata è comunque molto ricca di dati macroeconomici. Oltre al Pil l’Istat diffonderà i dati su occupati e disoccupati nel mese di dicembre e quello sulle retribuzioni. Dalla Germania arriveranno dati sul mercato del lavoro, le vendite al dettaglio e la produzione industriale. Dall’Eurozona dati aggregati su Lavoro e Pil nel quarto trimestre e nel pomeriggio dagli Stati Uniti sono attesi i dati settimanali sulle richieste di sussidi.

Si rafforza il petrolio: i contratti sul greggio Wti con scadenza a marzo guadagnano 43 centesimi a 54,66 al barile. Il Brent sale di 61 centesimi a 62,26 dollari al barile. L’oro sale a 1321 dollari l’oncia.

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