• 16 Gennaio 2025 9:05

Corriere NET

Succede nel Mondo, accade qui!

Conte anticipa l’Istat: “L’Italia in recessione Ma da giugno ripartiremo con entusiasmo” – La Stampa

Gen 31, 2019

Sarà anche colpa della guerra commerciale tra Cina e Germania «che ci penalizza nelle esportazioni». E sarà vero che conviene sempre guardare al futuro con ottimismo. Ma alla fine il premier Giuseppe Conte davanti a una non proprio entusiasta platea di industriali milanesi è costretto ad ammettere e ad anticipare quello che oggi l’Istat certificherà: l’Italia sta entrando tecnicamente in recessione. «Probabilmente domattina (oggi, ndr) – dice il premier – potrebbe uscire una nuova rilevazione Istat con una contrazione del Pil nel quarto trimestre». E le facce, in platea, si fanno di marmo anche se subito dopo il primo ministro prova a rilanciare: «Vi invito a considerare che le previsioni sono per il 2018. Dobbiamo guardare al 2019 e dobbiamo guardare con entusiasmo alla crescita economica e siamo fiduciosi che nel 2019 raggiungeremo gli obiettivi che ci siamo prefissi».

economia

Da Washington il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, invita a «non drammatizzare» l’attesa, ma in caso di segno meno l’Italia, che aveva già visto il Pil contrarsi dello 0,1 per cento nel terzo trimestre 2018, entrerebbe in una fase di recessione tecnica. Con tutti i problemi relativi a livello internazionale. Per Conte però, «seppure l’inizio di quest’anno porterà ancora dati non positivi, ci sono tutti gli elementi per ripartire con tutto il nostro entusiasmo, soprattutto nel secondo semestre». Sarà una recessione breve, secondo il premier. Che ammette: «Sì, con la manovra ci siamo spinti un po’ oltre, ci ha portato vicino a una zona pericolosa, ma siamo riusciti ad evitare una procedura d’infrazione». Fortunatamente, secondo il primo ministro 5 Stelle, «quel periodo è ormai alle spalle e adesso serve un periodo di sperimentazione su cui dobbiamo confrontarci». Insomma, «abbiamo un’economia che crescerà – dice – e dobbiamo lavorare insieme, progettare gli strumenti per far crescere l’economia in modo robusto e duraturo».

Nella sua giornata milanese Conte, accompagnato dal sottosegretario con delega agli Affari Regionali Stefano Buffagni, non manca di fare una visita in Borsa Italiana, a Piazza Affari, dove suona la campanella di avvio delle contrattazioni. Accolto dal presidente Andrea Sironi e dall’ad Raffaele Jerusalmi, il premier parla anche dello stallo in Consob, promettendo che «troveremo presto una soluzione». Lo spread? Acqua passata, minimizza il premier ai suoi interlocutori, «ora non è più un problema». «Vero – gli rispondono – ma non va sottovalutato». E via di nuovo in città tra un colloquio con Carlo Messina, ad di Intesa Sanpaolo, e un altro con Carlo Sangalli, numero uno di Confcommercio. L’economia resta la spina del governo. Di «aumentati rischi al ribasso» per il 2019 parla anche l’Ufficio parlamentare di Bilancio che sottolinea come i dati congiunturali rilasciati successivamente alla valutazione fatta sulle stime del governo inserite nella manovra «hanno accresciuto i fattori di rischio, anche nel breve termine».

L’Upb rileva come «il conseguimento degli obiettivi programmatici di finanza pubblica» sia di fatto esposto «a una serie di elementi di criticità». In particolare evidenzia come «dal lato delle coperture finanziarie» della manovra, «poco più del 50 per cento derivano da maggiori entrate» e che nel biennio 2020-21 «il raggiungimento del rapporto deficit/Pil programmatico è interamente affidato alle clausole di salvaguardia su Iva e accise» . E, avverte il rapporto, non sarà tanto semplice sostituirle.

Licenza Creative Commons

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Guarda la Policy

The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.

Close