CITTÀ DEL VATICANO – “Una scelta a dir poco discutibile, aberrante, per niente rispettosa delle tradizioni architettoniche ed urbanistiche di una delle piazze più caratteristiche che si affacciano sul colonnato di San Pietro, meta ogni giorno di migliaia di pellegrini e di turisti. Una scelta commerciale che, per di più, ignora le tradizioni culinarie della ristorazione romana “.
Il cardinale Elio Sgreccia, presidente emerito della Pontificia Accademia della Vita, non è tra i cardinali che abitano nel palazzo di Borgo Pio dove, in un fondo dell’Apsa (Amministrazione del patrimonio della Sede apostolica), sta per essere aperto un mega ristorante McDonald’s. Ma – come i suoi colleghi porporati che hanno protestato facendo arrivare le loro lamentele fino a Papa Francesco – si proclama ugualmente “contrario ad un’iniziativa non in linea con l’estetica del luogo”.
Ma perché, cardinale Sgreccia, lei è così contrario ad un progetto che, in fondo, è stato approvato dall’Apsa, proprietaria dello stabile?
“Si deve essere profondamente prudenti nell’avallare certe scelte commerciali. Si va a proporre a turisti e pellegrini cibi che qualitativamente, oltre ad essere lontani dalla tradizione culinaria romana, stando ad analisi e studi fatti da non pochi nutrizionisti e medici, non offrono garanzie per la salute dei consumatori. Cibi che io non mangerei mai. Ospitare in locali del Vaticano una attività tanto discutibile non è il massimo”.
Ci sono altri motivi che sconsiglierebbero l’iniziativa?
“Borgo Pio, Piazza Leonina e tutte le altre arterie che gravitano intorno al Vaticano da sempre ospitano attività di ristorazioni legate alla tipica tradizione romana. Con una mega panineria che nulla ha a che vedere con questa nostra tradizione si penalizzeranno inevitabilmente le analoghe attività della zona. Ma ci saranno ripercussioni anche su traffico, rifiuti, orari. Si andrà incontro ad una snaturazione del quartiere”.
Ma l’Apsa quei locali li teneva sfitti da tempo. Ora, salvo smentite, andrebbe ad incassare. Si parla di un affitto da trentamila euro al mese, ma sarebbe meglio usare quegli spazi per i bisognosi un canone di 30 mila euro al mese per 538 metri quadrati. Non è un affare?
“Non basta pensare solo agli affari ed ignorare la natura finale delle attività che si vanno ad aggiungere al contesto. Ripeto, la mega panineria a Borgo Pio è un obbrobrio. Piuttosto sarebbe il caso di utilizzare quegli spazi per attività in difesa dei bisognosi della zona, spazi di ospitalità, di accoglienza e di aiuto per chi soffre come insegna il Santo Padre”.