ROMA – La Lazio è in cima ai pensieri di Davide Zappacosta. Per chiudere l’operazione serve un effetto domino. 1) Il Chelsea deve concedere ufficialmente il prestito dell’esterno con un riscatto che non superi i 15 milioni. 2) In più, i Blues, devono rintracciare un altro esterno (tra i nomi c’è Hysaj del Napoli). 3) La Lazio deve vendere almeno due esterni (sarebbe meglio tre): sono Basta, Caceres e Patric. E’ un gioco (di mercato) ad incastro, ogni tessera del puzzle deve essere collocata al posto giusto. Zappacosta alla Lazio non è un affare da tempi brevi. La sensazione non cambia, può sbloccarsi in dirittura d’arrivo o poco prima (il mercato chiuderà il 31 gennaio). «Zappacosta? Io sono il presidente, chiedete al diesse Tare», ha risposto così Lotito mercoledì mattina, a margine dell’incontro svolto in una scuola romana. Ufficialmente non sono mai arrivate conferme sul nome dell’esterno del Chelsea, si lavora nell’ombra per i 3 motivi esposti prima. Uscire allo scoperto significherebbe alzare i costi dell’affare, complicare le uscite, agevolare la concorrenza. Ma Zappacosta, per tornare al concetto iniziale, vuole solo la Lazio. A Roma troverebbe la strada spianata, avrebbe la possibilità di giocare. Marusic va a corrente alternata, è tormentato dai problemi fisici. Inzaghi aspetta un rinforzo a destra, la presenza di Patric non lo rassicura.
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