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“Il malore, la politica e l’amore” Aldo racconta la sua vita nuova – Live Sicilia

Gen 7, 2019

Ciao, come stai?

“Bene non posso ancora dirlo, meglio, però, sì”.

Aldo Penna era un guerrierogià qualche anno fa, quando l’ex giovane cronista che ora chiacchiera con lui, nell’atrio accogliente di un hotel, lo incrociò a Terrasini. Si celebrava un convegno di cui la memoria non ha trattenuto quasi nulla, se non labili frammenti, ma Aldo era sempre colui che si oppone, preferibilmente solitario. Infatti, in perfetta solitudine, srotolò uno striscione di protesta e lo esibì, prima che solerti inservienti glielo portassero via.

E’ la sua storia, tra militanze, banchetti e rivendicazioni: quella di un uno che va contro il vento, nella direzione descritta da un pezzo famoso. E non è mai stata una esperienza facile, senza smottamenti. L’ultima frana qualche mese fa, in campagna elettorale, prima dell’elezione alla Camera dei deputati nelle file del M5S, quando un terribile malore lo colse. Da allora c’è stata una lenta e faticosa risalita, premiata da risultati visibili.

Aldo, dunque, come stai?

“Meglio sì. Sono ottimista”.

Ti va di parlarne?

“Certo, ti pare che sono uno che si sottrae… C’era la campagna elettorale, ero in un hotel, a Isola delle Femmine, per un incontro con gli attivisti. Con me c’erano Steni Di Piazza, Adriano Varrica…”.

Rammenti il giorno?

“Potrei mai scordarlo? Era il 14 febbraio”.

Che è successo?

“Comincio a parlare e mi sento male, come se un taglio netto mi facesse perdere il contatto con una gamba. Capisco subito che è una cosa molto grave, però mantengo la lucidità. Aspetto l’ambulanza. La diagnosi: emorragia cerebrale. Una cosa devastante. Per quanto sia stato un evento gravissimo, non ho perso l’uso della parola. Te lo immagini per uno come me?”.

Faccio fatica in effetti.

“Per il sottoscritto e per tutti, dico. Come se ti strappassero l’anima e la buttassero in mezzo alla strada. Devi ricominciare a sillabare come un bambino. Sono stato a Villa Sofia, a Villa delle Ginestre, poi a Roma. Devo ringraziare tanti…”.

Chi?

“Il Movimento che mi ha aiutato, innanzitutto. Sono ragazze e ragazzi meravigliosi. Adriano (Varrica, ndr) è stato molto vicino, ha scritto delle cose che ancora mi commuovo. E la mia eroica Antonella, mia moglie, che è sempre con me, con il suo amore. Ho avuto tanto affetto, tanta solidarietà. E poi…”.

A questo punto Aldo il guerriero si commuove sul serio. Chissà se le lacrime possono entrare nell’intervista a un politico. Forse non si fa, non sta bene. Forse, per una volta, sì. Tanto per ricordarci che siamo tutti impregnati della stessa friabile sostanza umana. Tanto per scrivere una cronaca gentile, nella ferocia circostante. Questa è la vicenda di un uomo coraggioso, comunque la si pensi. E’ un attimo.

Parliamo di politica.

“Meglio, così mi arrabbio un po’”.

Com’è il Parlamento visto da vicino?

“Come il Paese, con persone in malafede e altre animate dalle migliori intenzioni. Registro un clima d’odio di tanti avversari politici verso i Cinque Stelle, come se fossimo occupanti abusivi. E’ palpabile. Ci sono persone che vogliono regalare qualcosa di bello. Altre che sfruttano il momento, che cercano di massimizzare. Sai che si dice da noi, a Palermo?”.

Sono palermitano anche io. Se ne dicono tante…

Chi c’è pi mmia…. Ecco, per dare l’idea… Io sono stato fortunato”.

Sei stato fortunato.

“Grazie alla mia esperienza ho riscoperto vicinanza, affetto e solidarietà, come spiegavo, anche da chi non mi aspettavo. La mia è una storia di speranza per tutti”.

Come va con Salvini?

“C’è una coabitazione necessaria, nel rispetto delle reciproche identità, per realizzare qualcosa di buono, altrimenti bisognava rimandare il Paese al voto e sarebbe stato un atto di irresponsabilità. C’è un contratto, il famoso contratto di governo, che è un distillato di confluenze. M5S e Lega sono due forze che non hanno potentati dietro le spalle”.

Non ci sono stati errori?

“Gli sbagli nella vita e in politica li commettono tutti. Ma lo spirito del Movimento rimane integro, nella coerenza tra il dire e il fare. Se prometti che la politica non è un mestiere e mantieni il punto, ecco, questa è coerenza. E la gente lo sa. Non è stupida, la gente”.

C’è stata questa lievissima ‘scaramuccia’, con le accuse di Orlando a Salvini, sul decreto sicurezza…

“Il sindaco Orlando continua a fare il prestigiatore, inventandosi un nemico, per mascherare le proprie inefficienze. Se si rintracciano le informazioni sul sito del ministero, si capisce che quelle paure non hanno motivo di esistere, non sono vere. Fake news”.

Tu in cosa ti stai impegnando, per esempio?

“Sono molto contento di avere dato vita all’intergruppo sulla disabilità. E presenterò altri disegni di legge sui diritti civili. Non mollo, intendo onorare il mio mandato, nonostante le difficoltà che sperimento”.

Cosa cerchi?

“Non voglio che questo tempo, che non so quanto sarà lungo, passi senza lasciare almeno una piccola traccia”.

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