Al via il 7 gennaio le iscrizioni alle prime classi di ogni ordine di scuola. E quasi la met dei ragazzi chiamati a scegliere la scuola secondaria di secondo grado (il 44%) non ha ancora le ideedi chiare. quanto emerge dalla ricerca effettuata su quattromila studenti di scuola secondaria di primo grado (la cosiddetta terza media), condotta da Skuola.net, in collaborazione con Radio24.
A spiazzare i ragazzi sembra aver contribuito la decisione del Miur di anticipare la finestra per le iscrizioni all’anno scolastico 2019-2020. Quasi un mese in meno ha fatto lievitare il numero degli indecisi. L’anno scorso, quando le iscrizioni aprivano a febbraio, il dato degli indecisi si fermava al 36%.
Per quanto riguarda l’orientamento, sembrano migliorare le attivit organizzate dalle scuole: quasi 9 studenti su 10 (l’87%) hanno partecipato a incontri mirati (nel 2017 erano l’80%).
Orientamento che dunque entrato nel dna delle scuole, ma i cui contenuti vanno migliorati. Il 22% dei ragazzi non vi ha trovato alcuna utilit e solo per 1 su 3 stato decisivo ai fini della scelta. Anche se, poi, appena il 19% afferma di voler seguire il consiglio orientativo. Molto pi importante infatti resta il parere della famiglia, almeno per il 37% dei ragazzi intervistati. Mentre il 20% ha fatto tutto da s, raccogliendo informazioni sul web.
Molti i ragazzi e le famiglie che per conoscere l’offerta formativa delle scuole partecipano agli open day. Il 46% dei ragazzi ha partecipato a pi di un’iniziativa, il 24% si fermato al primo.
Ma, alla fine, secondo il sondaggio, 2 studenti su 3 andranno al liceo, il 21% preferir l’istituto tecnico, il 9% un istituto professionale, il 4% un corso regionale di formazione professionale. Un dato che, per, non omogeneo su tutto il territorio nazionale. Al Sud resiste il blasone dell’istruzione liceale (ci andr il 71%), mentre al Nord salgono le quotazioni degli istituti tecnici, pi rivolti al mondo del lavoro: in quest’area si iscriver 1 studente su 4.
La scelta dell’indirizzo influenzata anche dalle aspettative che i ragazzi ripongono nell’istruzione secondaria superiore. La maggior parte (53%) sostiene di aver gi in mente il lavoro che vorr fare da grande. Ma una quota altrettanto elevata (55%) ha paura di non riuscire a trovarlo alla fine degli studi (sia che in tasca abbia il diploma o la laurea). Cos, il 26% degli intervistati si aspetta dal quinquennio che ha davanti proprio che gli lasci aperte pi porte possibili (di lavoro o studio); l’11% che il diploma gli dia gi gli strumenti giusti per trovare subito un’occupazione. Cresce poi il numero di ragazzi che vede il proprio futuro, lavorativo o universitario, proiettato fuori dall’Italia: per il 38% una possibilit, per il 24% praticamente una certezza.
La scuola secondaria vista come importante per il lavoro che si andr a fare per 9 ragazzi su 10.
Ma in che modo gli istituti possono preparare i ragazzi al mondo del lavoro? Per il 28% (che al Nord diventa il 32%) dovrebbero organizzare attivit di alternanza scuola lavoro. A dispetto della drastica riduzione delle ore previste per l’alternanza stabilita dal governo, l’87% vorrebbe fare un’esperienza di questo tipo, il 12%, invece, preferirebbe pi attivit pratiche e laboratori durante l’orario scolastico. Il 10% pi orientamento post diploma, gi dal primo anno delle superiori.
Pensano dunque al futuro lavorativo che li aspetta i quattordicenni alle prese con la scelta delle superiori, ma c’ una parte consistente (1 studente su 4, cio il 25%) che dice di voler scegliere l’indirizzo che rispecchia di pi i suoi interessi, mentre pi di 1 su 5 (il 21%) si proietta gi oltre la maturit e vorrebbe che la scuola lo preparasse alla facolt universitaria in grado di realizzare i suoi progetti per il futuro.
Quale scelta per le superiori, su Radio 24 lo speciale a cura di Maria Piera Ceci, in onda il 4 gennaio alle ore 18.
© Riproduzione riservata