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Italia, addio: quattri ritratti di talenti under 30 in fuga dalla Penisola

Gen 1, 2019

Lasciare tutto, gli amici, la famiglia, le abitudini quotidiane. Partire, andarsene dall’Italia: la scelta di decine di migliaia di giovani che ogni anno si trasferiscono all’estero, alla ricerca di un futuro migliore. Secondo l’Istat, gli emigrati italiani sono stati circa 115mila solo nel 2016, di cui 61 mila sono cittadini tra i 18 e i 40 anni. Le prime stime relative al 2017 parlano di un calo delle fuoriuscite di tremila emigrazioni. Ma il dato preoccupante che invece cresce di poco meno di 30mila unit la quota di laureati che emigrano : ragazzi formati nelle Universit italiane che andranno a contribuire al business di aziende e strutture estere. I giovani over25 che sono andati via dall’Italia negli ultimi cinque anni sono oltre 244mila, di cui il 64% con titolo di studio medio-alto. Tra il 2013 e il 2017 il numero di emigrati diplomati (+32,9%) e laureati (41,8%) in continua crescita.

Ma questa non che la punta di un iceberg: i dati prendono in considerazione solo le persone che hanno effettuato il cambio di residenza, ma non tengono conto dei tantissimi giovani che si spostano all’estero pur mantenendo la residenza dei genitori: il numero reale, quindi, potrebbe essere molto pi alto. Mi sono trasferito per frequentare un master che in Italia non esiste. Riccardo vive a Stoccolma, in Svezia, ormai da tre anni. Ma poi rimasto, e oggi lavora nel reparto commerciale di un’azienda di consulenza: Vivendo qui ho scoperto che la gerarchia all’interno delle organizzazioni molto meno rigida rispetto all’Italia: sembra incredibile, ma qui possibile fare carriera e raggiungere posizioni di prestigio anche da giovani. Del resto, secondo gli ultimi dati Eurostat, la Svezia l’unico Paese europeo con un tasso di occupazione superiore all’80%.

Italia, addio: quattro ritratti di talenti under 30 in fuga dalla Penisola

Anche Gaia, 25 anni, ha lasciato l’Italia per proseguire i suoi studi all’estero: Mi sono trasferita in Inghilterra perch volevo iniziare la mia carriera lavorativa qui, sapevo che ci sarebbero state pi opportunit. Dopo un master in Matematica finanziaria alla University of Sussex, oggi Gaia lavora in una compagnia assicurativa a Londra. Silvia invece ha studiato Economia e finanza all’Universit Bocconi di Milano prima di trasferirsi a Parigi, dove oggi lavora come sales manager per Eni. Regno Unito e Francia sono tra le principali mete di destinazione per gli emigrati italiani: il Regno Unito al primo posto, con il 22%, la Francia al quarto posto (9,5%), preceduta solo da Germania (16,5%) e Svizzera (10%).

Dei tanti giovani che scelgono di emigrare, quasi il 30% in possesso di un titolo universitario o post-universitario: lo testimonia il rapporto annuale Istat del 2018, che prende in considerazione i cittadini italiani tra i 25 e i 39 anni trasferitisi all’estero. Una percentuale elevata, soprattutto considerando che in Italia il numero di laureati di poco superiore al 18% della popolazione totale. Che cosa ha spinto questi giovani altamente istruiti a lasciare l’Italia? In realt io non ho lasciato nessuno – chiarisce Vincenzo, 27 anni – semplicemente ho preso un aereo e sono partito. Con quell’aereo Vincenzo, che ha una laurea in Scienze politiche e una specialistica in Economia, ha raggiunto Pechino, dove ha trovato lavoro come consulente manageriale per Mercedes Benz. La risposta di Vincenzo, in realt, piuttosto chiara: Non ho trovato opportunit in Italia. Di conseguenza, non ho potuto fare altro che cercare altre strade.

C’ anche chi, semplicemente, si innamorato di un altro Paese e non ha pi voluto lasciarlo: Tutto cominciato con il mio Erasmus a Cordova, in Spagna – racconta Chiara, 26 anni, una laurea in Lingue e comunicazione – dopo nove mesi sono tornata in Italia, a casa, ma la cosa mi stava gi un po’ stretta. E da un giorno all’altro, letteralmente, sono salita su un volo per la Spagna. Oggi lavora a Marbella, come receptionist di un hotel 5 stelle dove, sembrer strano, mi hanno accettato per il semplice fatto di parlare bene varie lingue.

Riccardo, Gaia, Silvia, Vincenzo e Chiara sono solo alcuni dei tanti giovani che ogni anno lasciano l’Italia per cercare fortuna all’estero. Sono partiti, spinti da un sogno, da un obiettivo. Puntano avanti. Ma la domanda : ritorneranno? Non penso proprio che torner a vivere in Italia – afferma Chiara – il mio Paese non mi offre le stesse possibilit di crescita che ho viaggiando e lavorando per il mondo. Concorda Vincenzo: Tornare in Italia? S, ma solo per le vacanze.

Anche Silvia dello stesso parere: Se un giorno mi trasferir sar probabilmente sempre all’estero, forse negli Stati Uniti. In Italia non credo proprio, perch il mercato del lavoro ancora molto in crisi e gli stipendi sono inferiori alla media europea. La media europea della retribuzione annua lorda, stando ai dati Eurostat del 2017, di 17.311 euro. Gli italiani, invece, guadagnano circa mille euro in meno. Ma nonostante questo, c’ chi immagina comunque il suo futuro in Italia: Sicuramente a lungo termine vorrei tornare, ammette Gaia. Gli fa eco Riccardo: Torner, ma solo dopo aver fatto un po’ di esperienza che mi permetta di saltare gli step iniziali della tipica carriera italiana, dove probabilmente impari un po’ di meno e sei sfruttato un po’ di pi.


(*) Chiara Martinoli e Giorgia Venturini sono studentesse della Scuola di Giornalismo dell’Universit Cattolica di Milano. Con la versione podcast di questa inchiesta hanno vinto la Menzione Speciale dal premio giornalistico Vera Schiavazzi 2018.

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