• 22 Settembre 2024 17:32

Corriere NET

Succede nel Mondo, accade qui!

La Fed tira dritto per la sua strada: affondano i mercati

Dic 20, 2018

MILANO – Ore 9:20. Le Borse globali affondano dopo la decisione della Federal Reserve di alzare per la quarta volta il costo del denaro in questo 2018 agli sgoccioli. Jerome Powell, il governatore americano, ha così tirato dritto nonostante gli attacchi di Trump, l’ultimo solo pochi giorni prima del meeting della Fed, che chiedeva di non procedere con la stretta monetaria. La decisione di portare il costo del denaro al 2,25-2,5% era attesa dai mercati, così come era ritenuta probabile la maggior cautela prevista per il 2019: ora la Banca centrale americana ha messo sul tavolo due altri rialzi dei tassi, rispetto ai tre inizialmente preventivati.

Eppure l’effetto sui mercati è stato di far partire le vendite, già ieri sera a Wall Street e poi anche oggi in Asia e in Europa. Le azioni globali sono così sempre più indirizzate a chiudere il loro peggior trimestre dal 2011 a questa parte.

Nel Vecchio Continente, Milano segna una perdita dell’1,4% in linea con le altre: Parigi cede l’1,4%, Francoforte l’1,35% e Londra l’1,27%. Tre titoli su quattro dell’indice MSCI Asia Pacific sono andati in rosso e la Borsa di Tokyo ha perso il 2,84% toccando il livello più basso in quasi 15 mesi, vittima anche della ripresa dello yen che in fasi di turbolenza sui mercati indossa i panni del bene-rifugio. La BoJ, senza sorprese, ha mantenuto i tassi invariati e anche la Banca centrale cinese non ha seguito la Fed non toccando i tassi di interesse a breve termine.

Ieri sera, Wall Street aveva per prima accusato il contraccolpo correndo a vendere il mercato azionario mentre i prezzi dei Treasury sono saliti. Gli indici Usa hanno toccato i nuovi minimi dell’anno con il Dow in rosso dell’1,49% dopo ampie oscillazioni, lo S&P500 giù dell’1,54% e il Nasdaq a picco del 2,17%.

Su quale sia stata la causa scatenante di questi ordini, annota la Bloomberg, non è possibile spendere una parola definitiva. C’è piuttosto un mix di sfumature negative, nonostante alcune posizioni da “colomba”, che ha portato gli investitori a scorgere più rischi che altro in questa decisione della Fed. Powell non sembra vedere all’orizzonte minacce particolari per l’economia americana, della quale apprezza l’aumento dei salari, ma sulla quale ha comunque operato un taglio alle stime di crescita per il 2019. Il mercato si aspettava che dal comunicato scomparisse la parola “ulteriore”, in merito a un futuro rialzo dei tassi, come segnale di prudenza a fronte delle recenti turbolenze nei mercati: così non è stato. Inoltre il governatore Usa ha parlato di una “incertezza significativa” nel determinare la rotta futura del costo del denaro, che comunque resta legata all’andamento dei dati macroeconomici. Gli investitori, in aggiunta, si aspettavano un pò più di flessibilità sulla riduzione del bilancio della Fed, che per ora invece continua. La Banca centrale “sta dicendo chiaramente che ascolta i mercati, li rispetta, ma non è comandata da questi”, ha sintetizzato Greg Staples di DWS, all’agenzia finanziaria Usa.

Venendo all’Italia, all’indomani dell’accordo con la Ue che comporta un radicale ripensamento della Manovra di bilancio lo spread tra Btp e Bund – ieri crollato di una decina di punti base – torna a salire in apertura in area 260 punti base. Il rendimento del decennale è pari al 2,8%. L’euro apre in rialzo sopra quota 1,14 dollari: la moneta europea passa di mano a 1,1407 dollari – rafforzata proprio dall’intesa tra Roma e Bruxelles – e va giù a 127,67 yen. Dollaro/yen a 111,92.

Oro stabile sui mercati. Il metallo con consegna immediata viene scambiato a 1243 dollari l’oncia (+0,1%). Gli investitori guardano alle future mosse della Federal reserve Usa che ha rallentato il passo del rialzo dei tassi. Torna invece in calo il prezzo del petrolio: dopo la risalita ieri da quota 46 dollari fino a lambire i 48 dollari, il Wti del Texas accusa ora un ribasso del 2% a 47,1 dollari al barile. Scende anche il Brent a 56,32 dollari.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Guarda la Policy

The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.

Close