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Manovra, ok Ue all’Italia: stop alla procedura di infrazione. Dombrovskis: “Restiamo vigili”

Dic 19, 2018


Rep

MILANO – L’Italia scongiura in extremis la procedura di infrazione sul debito mettendo sul piatto una correzione della manovra gialloverde da oltre 10 miliardi. Il collegio dei commissari riunito a Bruxelles ha dato il suo via libera all’accordo raggiunto dalla Commissione con il governo italiano sulla legge di Bilancio per il prossimo anno. L’esecutivo Ue ha quindi ammesso la correzione dei conti pubblici che assicurerebbe per il 2019 un deficit nominale al 2,04%, a fronte del 2,4% messo per iscritto dal governo italiano nella nota di aggiornamento al Def dal 2,9 stimato dalla Commissione attraverso i propri calcoli.

Nella conferenza stampa a valle del colleggio che ha annunciato l’accordo, il vicepresidente della Commissione Ue responsabile per l’euro, Valdis Dombrovskis, ha usato parole caute: “La soluzione sul tavolo non è ideale, non dà una soluzione a lungo termine per i problemi economici italiani”, ha rimarcato. Ma il ‘falco’ Ue ha proseguito: “Ci consente di evitare per ora di aprire una procedura per debito, posto che le misure negoziate siano attuate pienamente”. Il commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici, ha usato come al solito toni più soft: “L’Italia sta a cuore all’Europa e all’area euro, che esce rafforzata da questo risultato positivo. Dimostra che le regole Ue ci sono e funzionano”.

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La palla passa ora al Parlamento italiano e Dombrovskis ha garantito che la Commissione monitorerà l’approvazione delle misure negoziate: “Se qualcosa va male, possiamo tornare sulla questione a gennaio”, perché “la scadenza per l’Ecofin per decidere sulla procedura è sempre febbraio. Su questo siamo stati molto chiari nella risposta all’Italia”.

I due politici europei hanno dettagliato i termini di massima dell’intesa, in attesa che il premier italiano, Giuseppe Conte, riferisca al Senato italiano. La crescita italiana verrà rivista dall’1,5 all’1 per cento per il prossimo anno e il peggioramento del deficit strutturale, quello al netto delle componenti volatili dell’economia, passerà da un originario 0,8% a zero: resterà dunque invariato. “Le misure addizionali trovate dall’Italia ammontano a 10,25 miliardi”, ha detto Dombrovskis spiegando che reddito di cittadinanza e quota 100 verranno rinviati. Moscovici ha aggiunto che l’intesa prevede “una assicurazione supplementare da 2 miliardi di spese congelate”.

Lo stesso francese, interessato dalle domande dei giornalisti, ha spiegato il peso degli eventi di questi giorni in Europa – in primis nella Francia di Macron che si avvia a superare il 3% di deficit/Pil nominale per tenere a bada le richieste dei ‘gilet gialli’ e in vista delle elezioni europee – nella partita con il governo di Lega e M5s: “Se vivessimo in una bolla che ignora l’atmosfera, con l’aumento dei nazionalisti, degli anti europei, degli anti burocrati, saremmo completamente matti. Noi sappiamo che era meglio arrivare a non aprire la procedura, piuttosto che averne una per il piacere del principio. Non possiamo ignorare il contesto”.

Restano i dubbi degli analisti sugli obiettivi fissati. Fabio Fois, economista di Barclays, a caldo sottolinea come la stima di un deficit al 2% possa ugualmente risultare ottimistica: “Ritardare le riforme su pensioni e reddito di cittadinanza genererà risparmi, ma ridurrà anche l’effetto positivo sulla crescita”. Non a caso dalla banca si aspettano un inizio di 2019 ancora stagnante, per poi accelerare nella seconda metà dell’anno. Inoltre, “non appaiono motlo credibili” le altre misure che dovrebbero permettere a Roma di centrare gli obiettivi, dai tagli alle spese alle privatizzazioni, “in un momento in cui l’economia rallenta”.

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