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Manovra, rush finale. La retromarcia del governo vale 6,4 miliardi euro
di ROBERTO PETRINI
MILANO – “Non ci siamo ancora”. Così il commissario europeo agli Affari economici, Pierre Moscovici, ha commentato i nuovi obiettivi di deficit/Pil che il presidente del consiglio italiano, Giuseppe Conte, ha presentato all’Europa abbassando l’asticella dal 2,4 al 2,04 per cento del Prodotto interno lordo. Una retromarcia rispetto alle dichiarazioni bellicose del passato che sta facendo scendere sensibilmente lo spread.
Nel corso di un’audizione al Senato, ha parlato di “un passo nella giusta direzione” da parte italiana, ma ha poi voluto precisare che “ci sono ancora dei passi da fare, possibilmente sia da una parte che dall’altra”.
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Moscovici ha toccato anche il delicato piano francese, con le promesse di Macron che portano Parigi fuori dalle traiettorie comunemente accettate sui conti pubblici e forniscono un appoggio al governo italiano per chiedere parimenti un trattamento morbido.
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Manovra, la bandiera bianca del deficit al 2,04 per cento
di MASSIMO GIANNINI
Il commissario aggli Affari economici ha infatti auspicato che il superamento della soglia del 3% di deficit nella manovra di bilancio francese per il 2019 sia “il più limitato possibile” dopo le misure sociali annunciate lunedì: si parla di arrivare al 3,4% nel 2019. “Ciò che è desiderabile è che questo superamento sia il più limitato possibile”, ha affermato il davanti al parlamento francese.
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