• 30 Aprile 2024 6:50

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Spread in calo con il passo indietro del governo sul deficit. Fari sulla Bce

Dic 13, 2018

MILANO – Ore 10.00. L’arretramento del governo sul deficit previsto per il 2019, che il presidente Conte ha indicato al 2,04% rispetto al 2,4% inizialmente prospettato, è ben accolto dagli investitori con lo spread che scende ulteriormente a 264 punti dopo il maxi calo di ieri tornando ai minimi da fine settembre. Il rendimento del titolo decennale italiano si mantiene ben al di sotto del 3%, al 2,95%.

La giornata internazionale dei mercati è però tutta concentrata sulla riunione del consiglio direttivo della Banca Centrale Europa, che confermerà la fine prevista per il Qe, con lo stop agli acquisti netti a partire da gennaio. Se su questo punto non si attendono colpi di scena, si attendono indicazioni sul comportamento dell’Eurotower sul reivenstimento dei bond in scadenza, che continuerà, soprattutto alla luce delle variazioni delle capital key sancite la scorsa settimana. Da capire quindi se e come i nuovi “pesi” nel capitale della Bce cambieranno anche il volume degli acquisti per ciascun Paese.

Rep

Le Borse europee trattano incerte, nonostante la buona seduta di ieri di Wall Street. Poisitiva anche Tokyo, con il Nikkei che ha chiuso questa mattina in rialzo dello 0,99% scommettendo sul disgelo commerciale tra Usa e Cina. Milano è la migliore del Vecchio continente e sale dello 0,8% con le banche che beneficiano del calo del differenziale. Diventano piatte le altre: Londra e Francoforte sono appena sotto la parità, Parigi cede lo 0,07%. L’euro apre stabile sopra 1,13 dollari e passa di mano a 1,1370 dollari. Si stabilizza la sterlina, che è salita sopra 1,26 dollari dopo la vittoria di Theresa May che incassa il voto di fiducia del Parlamento.

La giornata macroeconomica prevede l’inflazione in Germania e in Francia. Dagli Stati Uniti arriva la consueta statistica settimanale sui sussidi alla disoccupazione e i prezzi all’import.

Apertura in rialzo per il prezzo del petrolio. Il barile di greggio Wti con consegna a gennaio guadagna 14 centesimi a 51,45. Il Brent sale di 20 centesimi a 60,38 dollari al barile. Sale anche l’oro, il metallo viene scambiato a 1246 dollari l’oncia.

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