MILANO – L’ipotesi che la Francia sfori il tetto del 3% per finanziare le misure annunciate da Macron per placare le tensioni sociali delle ultime settimane “può essere presa in considerazione”, anche se in modo “limitato, temporaneo ed eccezionale”. Lo ha spiegato il commissario agli Affari economici Pierre Moscovici in una intervista a Le Parisien. “Ogni parola conta – ha proseguito – l’eventuale sforamento del 3% non deve protrarsi per due anni consecutivi né eccedere 3,5% su un anno”. Per Moscovici le misure annunciate lunedì sera da Macron (e stimate intorno ai 10 miliardi di euro) sono “indispensabili per rispondere all’urgenza del potere d’acquisto”.
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Frasi choc, arroganza, isolamento: i 5 errori di Macron che hanno scatenato la piazza
dalla nostra corrispondente ANAIS GINORI
Alla domanda di Le Parisien su un trattamento di favore alla Francia rispetto all’Italia sui conti pubblici Moscovici ha smentito con forza. “Non c’è nessuna indulgenza, sono le nostre regole, soltanto le nostre regole”, insiste il commissario, aggiungendo: “Soprattutto non facciamo come se ci fosse da una parte una severità eccessiva e dall’altra non so quale lassismo”. Per lui il paragone con l’Italia “è allettante ma sbagliato perché sono due situazione totalmente diverse”. “La Commissione europea sorveglia il debito italiano da tanti anni”, cosa che invece non ha “mai fatto” per la Francia.