Un’altra gara perfetta, un’altra vittoria meritata per Rosberg che conferma il suo stato di grazia: al sabato strappa per pochi centesimi la pole position ad Hamilton e poi alla domenica s’invola verso la vittoria mentre il compagno slitta sulla pista ancora umida nella sua posizione in griglia. Come dire, pochi centesimi di differenza al sabato e il giorno dopo avremmo assistito a tutta un’altra storia, ma le corse sono anche questo. Voto 10 a Rosberg, quindi, che non sbaglia niente e sembra ormai solido come una roccia, mentalmente e in classifica. Campione.
Voto 7,5, comunque, a Hamilton, perchè l’errore in partenza ha parecchie scusanti – come abbiamo appena detto – e la sua rimonta poi è concreta ed efficace, finchè non trova sulla sua strada Verstappen. Questo era il duello che ancora non c’era stato quest’anno e che un po’ tutti aspettavano, viste le capacità di sorpasso dell’inglese e la difesa arcigna per cui è ormai famoso l’olandese: è finita con una nuova vittoria per il pilota Red Bull, furbo a spostarsi in frenata (ormai il suo marchio di fabbrica) al momento giusto, costringendo l’inglese ad andare lungo. Ecco, l’inglese ha tentato il colpo a sorpresa, ma gli è andata male, e il mondiale ora si fa tremendamente in salita. In affanno.
Chi invece è tutto tranne che in affanno è Verstappen, che batte in qualifica Ricciardo, parte benissimo, corre quasi sempre in solitaria su un ritmo molto alto e quando alle sue spalle rinviene come una furia Hamilton non fa una piega: addirittura riesce a tenerlo a distanza in rettilineo, sfruttando la trazione della sua monoposto e frenando più o meno nel paddock della prossima gara, per poi chiudergli la porta in faccia quando l’inglese ci prova in un altro punto. A proposito, la sua manovra sarà stata anche discutibile ma formalmente è corretta e allora di cosa stiamo a parlare ancora? Suvvia che quando si correva in bianco e nero i rischi erano ben altri ma si faceva ben di peggio… Voto 10, insuperabile.
Superabile, e superato infatti, è stato purtroppo Vettel che ha perso la posizione su Hamilton per un ritardo del team nel richiamarlo ai box. È questo infatti l’errore vero, perchè siamo onesti: una volta alle spalle dell’inglese non l’avrebbe mai risuperato, qualsiasi fossero state le gomme montate. Peccato, perchè il tedesco ha disputato una gran bella gara e avrebbe meritato il podio. Voto 7,5 quindi: ben tornato.
Ancora migliore, complessivamente, il fine settimana di Raikkonen che si è preso anche il lusso di qualificarsi – ancora – davanti a Vettel, poi a Maranello capiscono che è meglio sostituire il cambio e così i suoi sogni di gloria finiscono ancor prima che la gara abbia inizio. Il finlandese, comunque, rinviene bene e attacca come da tempo non lo si vedeva fare, segno che l’auto c’era e anche lui. E allora voto 8, incolpevole.
Un po’ in ombra, dopo il trionfo in Malesia, Ricciardo, ma anche lui patisce in partenza, dove perde posizioni cercando di evitare Hamilton. Il resto è una gara tutta nel traffico che gli spezza il ritmo. Voto 6,5: andrà meglio la prossima volta.
“Solo” 7° ma primo degli altri – come spesso accade quest’anno – Perez, che parte ancora una volta benissimo ma capisce che è inutile distruggere le gomme cercando difese impossibili, essendo i suoi obiettivi altri. Veloce e concreto, il messicano è una delle migliori conferme di questo mondiale: per lui voto 8, sottovalutato.
Alle sue spalle Hulkenberg fa anche lui la sua parte alla grandissima, portando ulteriori punti alla Force India e tenendo dietro le Williams, però Perez gli sta davanti molto più spesso di quanto lui – e molti altri – avrebbero previsto. Quindi voto 7,5, però…
Bella la gara di Massa, che risale in zona punti con un pit stop solo riuscendo a tenersi dietro anche Bottas. Una prova di tenacia e velocità intatte: voto 7,5, pensionato a chi?
Ecco, vedendo la coppia della Williams qualche dubbio su chi debba ritirarsi e chi continuare a essere l'(ex) giovane promessa viene. Certo il rendimento di Bottas è più o meno in linea e infatti per un bel pezzo di gara i due hanno viaggiato vicini, ma appunto vista la reputazione del finlandese e l’imminente ritiro del brasiliano qualcosa di diverso e di più sarebbe lecito aspettarsi, no? Voto 6, minimo sindacale.
Chiude fuori dai punti, dopo un’ottima qualifica,Grosjean: il francese non sbaglia niente ma il tempone del sabato dimostra che come velocità su questa pista la Haas c’era, allora perchè non è riuscito a cogliere nemmeno un punto? In questo probabilmente pesa il fatto di essere un team all’esordio, ma il francese non doveva essere il pilota che portava esperienza? E allora voto 6 con le attenuanti generiche, però forse si poteva fare qualcosa di più: sprecone.
Voto 5 invece a Sainz, autore di più di uno svariane, cosa strana per lui che fin dalla prima gara in Formula 1 corre praticamente come un veterano. Distratto.
E voto 4 a Gutierrez, che per poco non sboccia lo spagnolo dopo essersi girato da solo in frenata all’ultima chicane: inguardabile.
Inguardabile, comunque, è stata anche la gara delle McLaren che portavano al debutto l’ultima, attesissima (?) evoluzione del motore Honda. Che non fosse la soluzione a tutti i problemi si era intuito già durante i giri compiuti in Malesia, ma vedere Alonso e Button arrancare nelle ultime posizioni nella gara di casa potendo contare sulla potenza del motore evo (o forse proprio per questo…) faceva rabbia e tenerezza insieme. In Honda hanno cambiato il responsabile del progetto, ma a due anni dal debutto la verità è che non ne escono, e la cosa francamente sorprende. Voto 0, sconcertante.
Non sorprende, invece, il terzo titolo costruttori consecutivo di Mercedes, conquistato con ben 4 gare di anticipo a sancire un dominio che anche quest’anno è stato netto, indiscutibile e meritato. Voto 10, campioni.
GP Suzuka 2016, i voti:
Rosberg 10
Verstappen 10
Hamilton 7.5
Vettel 7.5
Raikkonen 8
Ricciardo 6.5
Perez 8
Hulkenberg 7.5
Massa 7.5
Bottas 6
Grosjean 6
Sainz 5
Gutierrez 4