di Roberto Maida
lunedì 10 ottobre 2016 10:11
ROMA – Senza Sabatini non è più la stessa Roma. E’ un fatto, non un modo di dire: con l’uscita del direttore sportivo, tutte le poltrone della proprietà americana sono cambiate rispetto alla struttura iniziale.
L’eccezione, tra campo panchina e scrivanie varie, è rappresentata dalle bandiere Totti e De Rossi dal terzo portiere Lobont. Il resto è una rivoluzione umana e tecnologica non accompagnata dalla «rivoluzione culturale» di cui proprio Sabatini ha riferito nel giorno dei saluti.
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