Intel è tornata a parlare di Cascade-Lake AP nel corso del Supercomputing 2018, snocciolando qualche informazione in più sulle prestazioni. La nuova classe di processori Xeon Scalable è pensata per supportare la convergenza di carichi high-performance computing (HPC) e di intelligenza artificiale (AI) grazie alla tecnologia DL Boost, che migliora le prestazioni di inferenza e AI fino a 17 volte rispetto agli Xeon Platinum presentati nel 2017.
Come noto, la nuova gamma di soluzioni Cascade-Lake AP, dove AP sta per Advanced Performance, conterà soluzioni con un massimo di 48 core e 12 canali di memoria grazie all’unione di due Cascade Lake-SP a 24 core sullo stesso package. La disponibilità è attesa per la prima metà del 2019.
Per quanto concerne le prestazioni, Intel aveva comunicato la scorsa settimana valori (per un sistema Cascade Lake-AP dual socket) in Linpack e Stream Triad rispettivamente fino a 3,4 e 1,3 volte maggiori rispetto a un sistema 2S basato su CPU AMD EPYC 7601 a 32 core. Una nuova slide mostrata al Supercomputing 2018 aggiunge ulteriori informazioni, che secondo Intel fanno riferimento a casi d’uso più reali e che sono state ottenute su hardware di pre-produzione.
L’azienda stima prestazioni superiori a un sistema EPYC 7601 2S (dual-socket) da 1,5 e 3,1 volte maggiori a seconda del carico, che ad esempio comprende la previsione del tempo (WRF), il calcolo della fluidodinamica (OpenFOAM) o quello della dinamica molecolare (NAMD). Nelle slide e durante la conferenza Intel non ha illustrato nel dettaglio la configurazione della piattaforma Cascade Lake-AP, quindi sono numeri da prendere cum grano salis.
Il palcoscenico della manifestazione è stato anche propizio per annunciare che la North German Supercomputing Alliance adotterà Cascade Lake-AP per il suo prossimo supercomputer. Anche diversi OEM – tra cui Bull Atos, Colfax, Cray, HPE, Inspur, Lenovo, Megware, Penguin, Quanta, Sugon e Supermicro – supporteranno le nuove soluzioni dell’azienda di Santa Clara.
Intel ha inoltre fatto sapere che Optane DC Persistent Memory, da poco entrata nella fase beta del suo avvicinamento al mercato, è stata selezionata dal Texas Advanced Computing Center (TACC) per l’integrazione in un nuovo supercomputer chiamato Frontera che aspira a diventare il sistema più veloce presente in un campus universitario.
Optane DC Persistent Memory è un nome commerciale dietro cui si nascondono moduli di memoria che s’inseriscono nei classici slot DIMM delle DRAM ma, a differenza di quest’ultime, sono in grado di archiviare molti più dati e conservarli anche in assenza di energia – da qui il termine “persistente”. Come gli altri prodotti Optane, alla base dell’offerta c’è la velocissima memoria 3D XPoint.