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Quattro miliardi di incassi futuri, ultima carta di Tria
di Roberto Petrini
MILANO – La legge di Bilancio italiana resta protagonista in Europa, alla seconda giornata di incontri tra i ministri dell’Economia dell’Unione dopo i molteplici richiami arrivati alla vigilia dall’Eurogruppo.
Il commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici, tiene il punto nella difficile partita tra Roma e Bruxelles sulla richiesta della Commissione di modificare la Manovra e di dare risposte sulla mancata riduzione del debito. “Il dialogo ci sarà in ogni fase, discutiamo quasi quotidianamente con il ministro Giovanni Tria e continueremo a farlo”, ma “il 13 novembre ci aspettiamo una risposta forte e precisa del governo italiano”, ha detto arrivando alla riunione. Se alla fine di questo percorso, da Roma non ci saranno passi, “òe sanzioni possono essere applicate alla fine se non troviamo un accordo nel quadro delle regole comuni”. Moscovici ha ribadito: “Non sarò mai in favore delle sanzioni” perchè sarebbero “un fallimento per il paese e per le regole”, aggiungendo di volere “dialogo” con l’Italia e di aspettarsi che il governo presenti un documento programmatico di bilancio rivisto.
Come ricostruisce Repubblica in edicola, già ieri il francese e il suo staff hanno confermato alla delegazione italiana che in assenza di novità il 21 novembre Bruxelles lancerà la procedura che il 22 gennaio sarà operativa con il voto dei ministri europei. Inoltre hanno confermato che la Ue potrebbe chiedere il rispetto della regola del debito, ovvero manovre correttive da 60 miliardi all’anno, ma che per non devastare l’Italia sceglierà vincoli meno pesanti, come il raggiungimento del pareggio di bilancio, in un percorso almeno di 5 anni. Ma non sarebbe un compito leggero, visto che il governo già nel primo semestre del 2019, in piena campagna elettorale, dovrebbe mettere mano a una manovra bis da almeno 18 miliardi di euro, se non superiore, per centrare quell’1,6% di deficit concordato a settembre. Una
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correzione che ovviamente Tria, ma tutto il governo Lega-M5s, vorrebbe evitare in vista del voto di maggio sulle europee.
Dal canto suo, arrivando all’Ecofin Tria ha assicurato che “il dialogo continuerà, certo abbiamo qualche disaccordo ma questo non vuol dire che non possiamo avere un dialogo costruttivo tra la Commissione Ue e l’Italia, è una cosa abituale tra i Paesi e la Commissione”. Quanto alla risposta attesa dall’esecutivo europeo, ha detto: “Dobbiamo spiegare alla Commissione, ma non posso anticipare ora la risposta”.