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Ue: Juncker, con populismi solidarietà si sfilaccia

Mag 11, 2018

L’ultimo altol a non pensare che l’emergenza migranti sia ale spalle arrivato dal presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker. Intervenuto questa mattina a Firenze al convegno sullo stato dell’Unione, ha ricordato alla platea che la crisi migratoria non alle spalle e l’Europa ha bisogno di pi solidariet per riformare un sistema di asilo che non funziona. Ora stati membri e Consiglio devono sbrigarsi: il sistema di Dublino non funziona, ha aggiunto. Non la prima volta che il presidente della Commissione chiede una revisione delle regole attuali sul diritto d’asilo.

Con populismi solidariet si sfilaccia

Populisti e nazionalisti hanno avuto materia per alimentare i loro sentimenti e aumentare il distacco dagli altri a causa della crisi migratoria – ha rincarato Juncker -. Cos la solidariet si sfilaccia e si perde poco a poco e i Paesi del Nord Europa, per indicare quelli del Sud che affrontano il flusso dei profughi, hanno riscoperto un’espressione che detesto: il club del Mediterraneo. Invece la solidariet fa parte del patto fondativo dell’Europa. Juncker ha affrontato il tema populismi in Italia, a Firenze, nei giorni in cui sta prendendo forma il governo M5S-Lega.

Tajani: in Ue attenzione a cosa accade in Italia

In Europa, ha confermato il presidente del Parlamento Ue Antonio Tajani, anche lui intervenuto all’incontro di Firenze, tutti guardano con grande attenzione a quello che succede in Italia. Tajani ha ricordato che l’Italia un Paese fondamentale in Europa ma che ha i problemi di un altissimo debito pubblico e di un’altissima disoccupazione giovanile. E dopo la Brexit servir un ruolo pi importante per Italia e Spagna: questa sar la sfida per il nuovo governo.

Piano con mio nome finora ha mobilitato 285 mld nei 27 paesi

Un passaggio dell’intervento del presidente della Commissione Juncker ha riguardato anche un altro tema: il Fondo per gli investimenti europei. Il piano che porta il mio nome – ha spiegato Juncker -, fino ad oggi ha mobilitato risorse per 285 miliardi nei 27 paesi dell’Unione. Ma non bastano, per questo abbiamo previsto 500 miliardi fino al 2020 che salgono a 600 entro il 2022. Vedremo il prossimo anno se il piano Juncker sar stato un successo o un fallimento. Al piano, messo a punto con i tecnici della Bei, si aggiungeranno le altre risorse del nuovo budget europeo: Sono altri 650 miliardi e quindi, commenta, ci saranno risorse ingenti per gli investimenti.

A giugno il braccio di ferro con i Paesi dell’Est per nuove regole sull’asilo

Il tema delle nuove regole europee sull’accoglienza affrontato questa mattina da Juncker di grande attualit: al consiglio europeo del 28 e 29 giugno si parler anche di questo. Sulla carta dovrebbe essere un vertice di peso, anche se le distanze che sono emerse negli ultimi giorni tra il presidente francese Emmanuel Macron e la cancelliera tedesca Angela Merkel – gioved in programma un vertice Ue a Sofia – potrebbero alla fine determinare decisioni inferiori alle attese della vigilia. Quello dei migranti probabilmente il capitolo pi di peso: Italia e Grecia sono in prima fila nella gestione dei flussi. Con Spagna, Malta e Cipro stanno premendo affinch la bozza di compromesso sulle nuove regole per l’accoglienza, messa sul tavolo dalla presidenza bulgare dell’Unione, tuteli di pi i paesi di primo sbarco. La partita si annuncia in salita: il gruppo Visegrad, con in prima fila Polonia e Ungheria, compatto e non sembra disposto a concedere spazio sul piano della solidariet e del ricollocamento delle persone che sbarcano nei porti italiani e della Grecia. Considerato poi che il prossimo semestre la presidenza toccher all’Austria di Sebastian Kurz, l’ipotesi che quest’anno possano essere cambiate le regole su questo tema debole.

Dalla revisione del budget Ue pi risorse per gestione migranti

Una boccata d’ossigeno per l’Italia potrebbe avvenire dal nuovo bilancio Ue per il periodo post Brexit 2021-2027. La proposta della Commissione prevede di raddoppiare le risorse per i migranti: 2,6 volte in pi rispetto ai fondi ora disponibili. La proposta dovr ottenere il via libera, all’unanimit, del Consiglio europeo e il sostegno del Parlamento. L’obiettivo di Bruxelles chiudere la partita prima delle elezioni europee e del vertice di Sibiu del 2019.

Sbarchi in calo ma non esclusa una ripresa degli arrivi nei prossimi mesi

Tempi lunghi, sia per decidere sulle risorse aggiuntive sia per cambiare il regolamento di Dublino, che poco si conciliano con le previsioni sull’andamento degli sbarchi nei prossimi mesi. Se infatti le ultime rilevazioni confermano il calo degli arrivi - nei primi 11 giorni di maggio, rileva il Viminale, sono arrivate 481 persone contro i 7.877 dello stesso periodo del 2017 (-94%); pi in generale, dall’1 gennaio ad oggi sono sbarcate 9.948 persone contro le 45.112 del 2017 (-78%) – non si pu escludere, allo stato attuale, che l’arrivo della bella stagione e l’instabilit che continua a caratterizzare alcune aree del Nord Africa e del Medio Oriente possa aumentare la spinta ai confini dell’Europa. Le parole pronunciate da Juncker delineano proprio questo scenario.

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