L’alba del cinecomic
Il primo supereroe americano è Superman, che nasce sui fumetti in Action Comics #1 dell’aprile 1938 – anche se sull’albo appare stampato il mese di giugno; è creato da Jerry Siegel (testi) e Joe Shuster (disegni). Il secondo è Batman, su Detective Comics #27 del marzo 1939 – in copertina c’è stampato maggio; creato da Bill Finger (testi) e Bob Kane (disegni). Quasi subito altri media si impadroniscono dell’idea vincente e dell’Universo che se ne crea.
Le prime opere cinematografiche dedicate ai due patriarchi della DC Comics, al centro dell’evoluzione del medium e del genere, sono dunque il punto di partenza per parlare di come il fumetto passa al cinema o, per dirla con un termine più recente, di cinecomics.
All’inizio – e fino a tempi recentissimi – il cinema ha evitato di costruire un Universo complesso come accade con i fumetti, con film live action (cioè con attori in carne e ossa) che rimangono riduzioni autonome e limitate al singolo eroe. Si lascia perdere l’affollata saga multiforme, ci si concentra su semplici storie monografiche. Il cinema, inoltre, all’inizio dimentica o ignora il fantastico pantheon DC: la fanno da padrone i soli Superman e Batman. Del resto sono loro i progenitori dei supereroi.
Possiamo fissare anche per il super-cinema quattro età espressive: dorata, argentea, bronzea e moderna; più la post-moderna. Le generazioni sono basate su opere cinematografiche DC decisive per lo spettacolo e l’arte mondiale. L’età dell’oro è siglata soprattutto dal Batman pop cine-televisivo di fine anni ’60.
Il vendicativo Uomo Pipistrello di Gotham City è il figlio prediletto dell’accoppiata DC Comics/cinema. Sforna una serie di film dagli esiti altalenanti ma che sa renderlo figura popolare del grande schermo. Degno compare dei prescelti che, partendo dalla letteratura, sfondano ai box office hollywoodiani: da Sherlock Holmes a Dracula, da Tarzan a James Bond. L’Uomo d’Acciaio, per ora, non vi riesce.
Dalla fine degli anni ’40 parte quella che chiamiamo età dell’oro della DC live action, anche se non è tutto oro quel che luccica. Il metallo prezioso, in questo caso, si trova quasi esclusivamente nella nascente e sottostimata televisione dell’infanzia. L’inizio è nei sobborghi serializzati di Gotham City, in attesa dell’affermazione del Batman più parodistico possibile…