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Quanto pagheresti per continuare a usare Google? La (sorprendente) risposta

Apr 28, 2018

L’ultimo datagate esploso nel ventre di Facebook ha riacceso una discussione mai risolta, quella relativa alla gratuit dei servizi online. Una delle conclusioni pi ricorrenti la seguente: se un prodotto altamente tecnologico gratuito, allora l’utente stesso il prodotto. E questo, in estrema sintesi e con una buona dose di dietrologia, spiega l’economia dei dati. Aziende come Facebook e Google offrono servizi gratuiti perch in cambio ottengono i dati degli utenti, materiale sempre pi prezioso del mondo digitale. Ma se volessimo rovesciare il tavolo, cambiando le regole e cercando una strada alternativa, quanto saremmo disposti a pagare? quello che si chiesto l’Economist, partendo da un concetto abbastanza elementare in finanza: il Pil.

Il Pil e le web company

Il Pil pro capite americano, tra il 1946 e il 1975, cresciuto in media del 2,3% annuo. Dal 1975 a oggi, invece, la crescita media annua si assestata all’1,8%, facendo registrare un rallentamento abbastanza vistoso. Molti economisti ritengono che i conti nazionali possano sottovalutare l’importanza economica delle innovazioni tecnologiche. Nonostante l’avvento di Internet, degli smartphone e dell’intelligenza artificiale, l’impatto sul Pil di questa industria rimasto pressoch invariato dal 2000 a oggi. E questo paradosso in parte spiegato dal fatto che nella misurazione del Pil si tiene conto solo dei beni e dei servizi per i quali le persone pagano somme di denaro. Le web company come Google e Facebook offrono servizi gratuiti, chiedendo in cambio un log in che consente di “minare” quotidianamente i dati degli utenti. Ma questo fa in modo che da sempre venga sottostimato l’impatto sul reddito nazionale derivante dal loro utilizzo e dalla loro crescita.

Quanto costerebbe Google

Recentemente, il sito TechCrunch ha stimato che un eventuale Facebook a pagamento (che consentirebbe l’utilizzo del social network senza che questo prelevi i dati degli utenti) potrebbe costare dagli 11 ai 14 dollari al mese. una stima, certo. E in molti hanno osservato che una piattaforma rivista in chiave “premium” non funzionerebbe. Il discorso su Google invece molto pi complesso. Big G, infatti, offre servizi ai quali difficile rinunciare: dalle mappe al motore di ricerca, dal cloud alla casella di posta elettronica. Una stima di un costo non semplice. Cos, tre economisti (Erik Brynjolfsson, Felix Eggers e Avinash Gannamaneni) si sono inventati una statistica al contrario. Hanno chiesto a un campione di persone quanti soldi vorrebbero in cambio del non utilizzo di alcuni di questi servizi, e il risultato stato abbastanza sorprendente.

Gli intervistati hanno dichiarato che per rinunciare a Google Maps vorrebbero in cambio 3.600 dollari all’anno. Per fare a meno di GMail, invece, ne vorrebbero 8.400. Mentre per rinunciare a Google Search (il motore di ricerca) chiederebbero ben 17.500 dollari annui. Cifre importanti che confermano la preziosit di molti servizi online da sempre gratuiti. innegabile che business del genere siano alimentati dai dati degli utenti. Ma, almeno per ora, sembrano esserci poche vie d’uscita.

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