Oggi assistiamo a Sony PlayStation contro Microsoft Xbox, ma non è stato sempre così. Una volta le console war prendevano inizio dalla Terra del Sol Levante con Sega e Nintendo a contendersi il mercato a colpi di 8 bit; e la storia potrebbe ripetersi di nuovo, anche se in maniera differente.
Dopo l’annuncio del Sega Mega Drive Mini, avvenuto nelle scorse ore, sembra proprio che SEGA of Japan stia pensando di rientrare nel mercato delle console, proprio con questa versione in miniatura dell’amatissima console degli anni ’90, sulla scia del successo dell’antico rivale Nintendo con la sua linea Classic Mini. E poi cosa potrebbe accadere? C’è ancora spazio per un neo-ritrovato produttore di hardware?
Sognare non costa nulla e, dopotutto, l’ultima console prodotta da Sega è stata Dreamcast, “la macchina dei sogni” appunto. Quindi permettiamoci qualche riflessione.
Per chi fosse a digiuno di storia videoludica, Sega è reduce da un miracoloso salvataggio dalla bancarotta, che gli valse però il suo abbandono del mercato delle console nel 2001, proponendosi solo in seguito come sviluppatore third party per quelle che un tempo erano le console rivali: PlayStation 2, GameCube e Xbox.
Un passato glorioso fatto dal Sega Master System, Sega Mega Drive, Sega Saturn e Dreamcast; ma altrettanto disastroso con scelte onerose e discutibili come gli upgrade add-on Sega Mega CD, Sega 32X e Sega CDX figli della cattiva gestione aziendale delle divisioni Sega of Japan e Sega of America (in alcune circostanze apparivano come due diverse compagnie), e pessime campagne pubblicitarie.
Senza contare che la prima console Sega a 32-bit, il Sega Saturn, si trovò a competere dal 1995 con il fenomeno noto come “PlayStation”. E quando arrivò la vera rivoluzione che portava il nome Dreamcast, con titoli da urlo come Sonic Adventure e Shenmue, gioco online, centinaia di periferiche, una ventata di 128-bit (all’epoca i bit contavano come la gestione di milioni di poligoni al secondo di oggi)… ormai era troppo tardi: il bilancio della compagnia era irrimediabilmente in rosso e l’avvento della PlayStation 2 decretò la fine dell’ultimo sogno targato Sega.
Ma dopo questo ripensamento delle ultime ore, potrebbe esserci ancora spazio per una Dreamcast 2?
Oltre al ghiotto mercato delle retro-mini console, che consentirebbe a Sega di rilanciare le “riproduzioni in scala” di Sega Master System, Mega Drive e – perché no – l’indimenticabile Dreamcast, si potrebbe anche pensare a un ritorno definitivo sulla scena hardware con un prodotto exnovo che abbracci diverse generazioni come sta accadendo per Atari.
Infatti, Atari è un altro pilastro della storia videoludica che sta provando a tornare sul mercato delle console con un prodotto a metà strada tra il vecchio e il nuovo: Atari VCS.
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Dopo l’avvio di una campagna crowdfunding, il progetto Ataribox si è concretizzato con Atari VCS, la nuova console che secondo l’azienda, “si tratta di un dispositivo completamente nuovo e connesso, progettato per i salotti di oggi, con lo scopo di cambiare il modo di interagire con la vostra TV, così come fece l’originale ATARI 2600 più di 40 anni fa”.
Atari VCS avrà una serie di giochi classici preinstallati come Pitfall, Breakout, Pong e Centipide, ma sono previsti anche nuovi titoli. Una eventuale “Dreamcast 2” potrebbe seguire proprio l’esempio di Atari. Non credete?
Le strade per una rinascita progressiva, che farebbe la gioia di molti appassionati, sono diverse e tutte possibili, quindi non ci resta che attendere nuove notizie ufficiali dalla casa di Sonic. Oppure preferite che Sega rimanga esclusivamente uno sviluppatore di giochi?
Il remake del Sega Mega Drive è già in vendita nella versione di AtGames su Amazon.
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