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Milano, rubavano la merce in consegna: bottino da 300mila euro in buoni pasto e telefonini, 5 fermi

Apr 11, 2018

I loro bersagli preferiti erano i buoni pasto e le merci di tipo tecnologico, come cellulari e stampanti. Si davano da fare parecchio, secondo i carabinieri, che erano sulle loro tracce da un anno, “avevano un’attività quotidiana e frenetica”. Alla fine però i militari di Sesto San Giovanni guidati dal capitano Cosimo Vizzino hanno arrestato cinque persone. Sono accusate di essere i componenti della banda che rubava i carichi degli spedizionieri. Il gruppo, formato da cittadini peruviani, è accusato di furti per un valore superiore ai 300mila euro.

Tra i fermati c’è anche un “basista” ovvero un dipendente della società Tnt “vessata ed esasperata” dai continui colpi: grazie all’aiuto di questo, i ladri si introducevano nei magazzini indossando divise marchiate e si confondevano con gli altri dipendenti, per poi trafugare i carichi e rivenderli sul mercato. A capo dell’associazione a delinquere c’era un peruviano detto “il gordo”, già espulso dall’Italia ma rientrato illegalmente.

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Fra i primi colpi quello di Rho il 17 luglio, ai danni della Tnt, in cui sparirono cellulari per 150mila euro; più recenti gli episodi di Bresso, a febbraio 2018: un furto di stampanti per 15mila euro dal quale hanno preso avvio le indagini. Ultimamente a essere colpita era stata la Confcommercio, a cui il 20 marzo i banditi hanno rubato buoni pasto per 60 mila euro; pochi giorni dopo, il 23, hanno colpito l’Istituto Auxologico a cui non sono mai arrivati buoni pasto per 53 mila euro.

Gli investigatori sono

in grado di documentare anche qualche ingente furto nel Quadrilatero della moda e alcuni episodi finiti in rapina (non contestati però in questa ordinanza). Non è stato possibile recuperare la refurtiva, mentre per sollevare il dipendente della società di trasporti che aiutava i criminali è stato necessario il fermo di oggi: sebbene già precedentemente a suo carico ci fosse stato un procedimento per episodi analoghi, l’azienda non aveva potuto licenziarlo.

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