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Nuove minacce commerciali Cina-Usa, le Borse incassano il colpo

Apr 6, 2018

MILANO – Ore 10:30. Donald Trump non molla la presa nella guerra commerciale e agita un innalzamento dell’asticella delle tariffe, dando mandato di trovare beni aggiuntivi per un valore degli scambi di altri 100 miliardi di dollari, sui quali studiare nuovi balzelli. La Cina si è detta pronta ad “andare fino in fondo” e a “qualunque prezzo” in una guerra commerciale con gli Stati Uniti: “Se ignorano l’opposizione della Cina e della comunità internazionale e insistono nelle loro misure unilaterali e protezioniste, la Cina è pronta ad andare fino in fondo qualunque sia il prezzo” ha fatto sapere il ministero del Commercio cinese in una dichiarazione. Affondi e risposte che continuano ad allungare le loro ombre sui mercati, con i listini asiatici che hanno chiuso deboli e quelli europei che seguono a ruota, mentre i future su Wall Street sono in rosso.

Le Borse Ue trattano dunque sotto la parità, pur senza scossoni clamorosi. Milano segna un calo dello 0,4% e le altre sono in linea. Londra perde lo 0,2%, Francoforte lo 0,7% e Parigi lo 0,5%. Tra i singoli titoli di Piazza Affari, spicca Telecom Italia (+2,23%) dopo la conferma dell’ingresso di Cdp con quota fino al 5%.

In Germania la produzione industriale ha mostrato a febbraio un calo dell’1,6% rispetto a gennaio, quando era salita dello 0,1% (dato rivisto dal precedente -0,1%). Su base annua, quindi nei confronti di febbraio 2017, la produzione industriale tedesca è salita del 2,6%. La rilevazione delude le attese degli analisti che avevano stimato un rialzo mensile dello 0,2% e annuo del 4,4%. Il dato più atteso di giornata è quello sul lavoro americano, che però viene offuscato dalle tensioni commerciali: numeri superiori alle aspettative porterebbero la Fed a spostare la bilancia verso un atteggiamento più “da falco”. Una posizione che – hanno sottolineato gli analisti di Abn Amro – già dalle uscite pubbliche di alcuni membri tendenzialmente più “colomba” è più evidente, ma probabilmente ancora sottovalutata dai mercati.

Avvio poco mosso per l’euro sopra quota 1,22 dollari. La moneta unica passa di mano a 1,2230 dollari e a 131,26 yen. Dollaro/yen a 107,33. Lo spread è poco mosso in area 130 punti base. “Fino a ora non ci sono segnali di vendita” dei titoli di Stato italiani o di sfiducia nel paese da parte dei mercati “ma il rischio c’è sempre” perché “i gestori, grandi e piccoli hanno timori” sugli esiti della situazione politica italiana, dice il dg di Bankitalia, Salvatore Rossi, a 24mattino su Radio 24.

Stamattina si è registrata la chiusura in moderato ribasso per la Borsa di Tokyo, con l’indice Nikkei che ha perso lo 0,36% a 21.567,52 punti. Andamento simile a Seul, dove Samsung Electronics prevede di chiudere il primo trimestre con un utile operativo di 15,6 trilioni di won (14,7 miliardi di dollari), guidato dalla forte domanda di chip di memoria per la telefonia mobile che ha compensato il calo degli smartphone. Le condizioni meteo contrarie hanno invece depresso i consumi nipponici, che a febbraio sono calati dello 0,9%. La Borsa americana ha chiuso ieri sera per la terza volta di fila in rialzo, con il Dow Jones che ha aggiunto lo 0,99% e il Nasdaq lo 0,49%.

Prezzi del petrolio in calo in Asia, sulla scia delle tensioni in corso tra Pechino e Washington che ravvivano i timori di una guerra commerciale. I contratti Wti con scadenza a maggio cedono 37 centesimi a 63,17 dollari sui circuiti elettronici in Asia, mentre il barile del Brent con consegna a giugno perde 34 centesimi a 67,99 dollari. L’oro scende in Asia a 1.324,06 dollari l’oncia lasciando lo 0,19%.

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