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«Milan, 200 milioni in odore di riciclaggio»

Mar 25, 2018

domenica 25 marzo 2018 10:00

MILANO – Mentre Berlusconi era impegnato con i risultati delle Politiche, il suo avvocato Ghedini era alle prese con un lavoro altrettanto delicato: visionare la relazione redatta dall’ufficio legale di Fininvest che spiegava la trattativa che ha portato il Milan nelle mani dell’imprenditore cinese Yonghong Li. La Gazzetta dello Sport rivela i retroscena di un affare sul quale la Procura di Milano e il procuratore De Pasquale vogliono far luce. Il magistrato ha chiesto di visionare il documento, nel quale potrebbero esserci spunti interessanti per il fascicolo aperto sulla cessione del club rossonero, un modello 45 senza ipotesi di reato e senza indagati. C’è l’ipotesi di riciclaggio nel documento inviato in Procura a fine dicembre dalla Guardia di Finanza, che a sua volta aveva ricevuto tre segnalazioni di “operazioni sospette” da parte dell’Unità di Informazione Finanziaria della Banca d’Italia.

I 200 MILIONI – I sospetti, in particolare, sono rivolti a quella doppia caparra di 200 milioni di euro a fondo perduto con cui Li e la Sino-Europe – a fine luglio 2016 – ha di fatto tagliato dalla trattativa Galatioto e Gancikoff. Soldi provenienti da fondi personali, senza bisogno di banche, sbaragliando così la concorrenza ed evitando due diligence, il controllo accurato dei conti previsti dalle legge quando nella trattativa sono coinvolti soggetti politicamente esposti come Berlusconi.

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