Rise of Industry
Rise of Industry è un gestionale indie nel quale il giocatore è chiamato a creare un impero industriale a partire da zero.
Rise of Industry è un videogioco gestionale del team spagnolo Dapper Penguin Studios. Il prodotto, indie che ha seguito il solito percorso Early Access (da cui ancora non è uscito), ricalca le orme di alcuni vecchi titoli tanto cari agli appassionati del genere, in particolare Transport Tycoon e Capitalism I e II.
Alla ricerca dei vecchi maestri
Il prodotto pesca a piene mani dai più illustri genitori, riproponendo le stesse dinamiche, cercando però di ovviare ai fisiologici limiti della generazione passata (ricordiamo che il “giovane” Capitalism II ha 18 anni suonati). Nulla di male nel rispolverare strutture di gioco tutto sommato ancora godibili ma la presenza di errori piuttosto grossolani dal punto di vista tecnico rendono Rise of Industry un lavoro che non innova e non migliora, praticamente un nulla di fatto.
Il titolo consta di una modalità di gioco libera, una modalità scenario e una modalità carriera, ancora da espandere. Fulcro centrale di ogni run rimane la costruzione di un impero industriale capace di fatturare e rimanere in attivo.
La gestione delle proprie attività attiene quasi esclusivamente alla parte logistica: catena di produzione, trasporto e vendita. Ci si deve quindi occupare del reperimento delle materie prime, della lavorazione delle stesse, della distribuzione e della vendita. Il fattore microeconomico è semplicistico: regime di concorrenza perfetta e principio domanda/offerta.
Sebbene il videogioco simuli la crescita delle città della mappa di gioco, le richieste dei consumatori sono collegate esclusivamente alla grandezza e reperibilità del centro urbano. Quindi un paese piccolo equivale a pochi negozi e pochi beni richiesti. Discorso contrario per le città più grandi. La scelta del prezzo di vendita attiene solo alle proporzioni di guadagno/colli venduti che il giocatore vuole ottenere, domanda di acquisto permettendo.
La mappa fornisce al fruitore uno sguardo a volo d’uccello su una variegata zona geografica, caratterizzata da diverse materie prime, strade, centri urbani e zone amministrative.
Per ogni zona si deve per prima cosa acquisire il permesso edile, poi si deve pianificare con cura la dislocazione delle diverse attività. La posizione risulta fondamentale per non influenzare negativamente i residenti. In realtà questa feature appare ancora grezza, anche alla luce del fatto che la IA si comporta in maniera sconsiderata, senza subire grandi conseguenze.
L’approccio tattico quindi si basa quasi esclusivamente sulle linee di produzione: estrazione delle materie prime, lavorazione delle stesse e trasporto. A questo si collega il calcolo dei costi, a seconda di quanto si produce, come si produce e quanto velocemente si trasportano le merci. È presente anche un sistema di ricerca, con il quale si possono sbloccare diverse strutture.
L’accumulo di punti ricerca si basa però sul tempo(ossia su quanti tir vengono usati, quanti prodotti vengono venduti e così via fino al raggiungimento dell’obiettivo fissato), una scelta poco adatta al software.
La ricerca, in quasi tutti i giochi gestionali e manageriali, così come nella realtà, è componente fondamentale di ogni attività industriale. Concetto subito conseguente è quindi dover affrontare lo sforzo necessario per conseguire determinati risultati. Uno sforzo che si manifesta, senza troppi sofismi, in un esborso economico.
Indubbiamente Rise of Industry avrebbe tratto grande giovamento in un albero tecnologico (oltre che più vasto) dipendente dall’acquisto dei punti ricerca, o ancora meglio dalla costruzione, gestione e mantenimento di strutture di ricerca, in maniera da far pesare sul budget quella che, a conti fatti, è pur sempre una voce di spesa.
Potrebbero sembrare problemi da poco, o al massimo dettagli facilmente superabili, ma bisogna ricordare che il titolo ripropone dinamiche per nulla originali. Considerando che la complessità gestionale è lungi dal raggiungere o superare i più datati concorrenti, che le modalità di gioco non sono ancora complete e che dal punto di vista grafico non si urla al miracolo, Rise of Industry avrebbe dovuto da subito offrire un’esperienza quantomeno più al passo con i tempi.
Visivamente il prodotto è indubbiamente piacevole, pur rimanendo ancorato ad uno stile certo non proprio fresco e se vogliamo forse anche poco adatto allo stile di gioco. L’approccio grafico infatti è molto semplice, e questo, più che aiutare a minimizzare eventuali difficoltà nel gameplay, ne sottolinea le mancanze.
Verdetto
Il verdetto del gioco non è positivo. Non è neanche una stroncatura, ma indubbiamente allo stato attuale dei lavori Rise of Industry non eccelle in nessuno degli aspetti esaminati. Non grida al miracolo tecnico, non stupisce gli occhi e, soprattutto, non rappresenta una grande sfida in termini di gameplay.
Paradossalmente Capitalism II, con tutte le magagne legate al tempo che passa inesorabile, risulta più competitivo del giovane RoI. Il prezzo di 22,99 euro rappresenta l’ostacolo più grande, alla luce di quanto tempo, dovendo quindi consigliare ai nostri lettori di attendere ulteriori sviluppi per compiere l’acquisto a cuor leggero.
Pur non riguardando lo stesso tema, Cities Skylines rimane uno dei migliori gestionali da poter acquistare.