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Bolognese accoltellata in Australia, non è in pericolo di vita

Mar 20, 2018

BOLOGNA – Una donna bolognese che vive in Australia da circa due anni, la 27enne Stella Trevisani, è stata accoltellata sabato sera a Perth, in Western Australia, da un 15enne che le ha rubato il telefono cellulare: lo riporta il programma in lingua italiana dell’emittente Sbs (Special Broadcasting Service), secondo cui la donna – che lavora come cameriera a Perth – non è in pericolo di vita.

L’aggressione è avvenuta alla stazione di Claisebrook. Il 15enne è stato arrestato poco dopo ed è stato incriminato con l’accusa di rapina a mano armata aggravata e lesioni gravi. La giovane, riferisce l’emittente, ha ricevuto cinque coltellate (al busto, alle braccia, a una spalla e a una gamba) e ora ha una prognosi di tre mesi. “Gli ho dato subito il telefono, ma mi ha colpito di nuovo alle gambe e sono caduta a terra”, ha raccontato la bolognese all’emittente 9news.

27enne in working holiday, per fortuna fuori pericolo di vita. https://t.co/J5wXLY7yeW

— SBS Italian (@SBSitalian) 19 marzo 2018

Il quindicenne, dopo l’arresto, si è dichiarato colpevole rimarrà in custodia cautelare fino alla prossima settimana, quando comparirà nuovamente davanti a un giudice. Il suo legale però, riferiscono i media australiani, ha riferito che il ragazzo soffre di una lieve disabilità mentale e non comprende a pieno la gravità del gesto che ha compiuto.

Valerio Cataldi di Australian Board, un’agenzia che si occupa di aiutare i ragazzi italiani che vogliono spostarsi in Australia, conosce bene Stella e racconta a Sbs Italian di essere riuscito a sentirla, dopo l’aggressione. “Era più allibita del fatto che ad aggredirla fosse stato un 15enne, che non dell’episodio in sé”. Stella, racconta Cataldi, “è un’esperta di farm”, perché col suo fidanzato, che è australiano, ha girato diverse fattorie per lavoro.

Ora però le sue condizioni sono comunque serie: è stata sottoposta a interventi chirurgici e dovrà

fare delle terapie. E questo non le permetterà di lavorare. “In Australia un migrante si basa solo sulle proprie forze”, commenta Cataldi. “Il fidanzato ha cercato di organizzare una raccolta fondi per poterla aiutare nelle sue spese mediche o per l’affitto, non potendo lavorare”. E rispondendo a qualche polemica circolata in rete, precisa: “Sicuramente la ragazza una famiglia ce l’ha, ma fosse capitato a noi chiederemmo la stessa cosa”.

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