La sezione disciplinare del Csm ha disposto la rimozione dall’ordine giudiziario di Matteo Paolo Giuseppe Di Giorgio, ex pm di Taranto, detenuto in carcere a Matera dopo la condanna definitiva a 8 anni di reclusione pronunciata nei suoi confronti dalla Cassazione nello scorso agosto.
L’ex pm fu arrestato e posto ai domiciliari nel novembre del 2010 con l’accusa di aver abusato della toga per interferire nella vita politica del suo paese, Castellaneta, minacciando imprenditori e politici.
Ad aprile 2014 Di Giorgio è stato condannato in primo grado per concussione e corruzione in atti giudiziari dal tribunale di Potenza (competente sui magistrati in servizio a Taranto) a 15 anni di reclusione, pena poi scesa a 12 anni e mezzo in appello nel settembre 2016 e a 8 anni in Cassazione per via della prescrizione di alcuni capi di imputazione e della concessione delle attenuanti.
Anche la Procura generale della Suprema corte, durante l’udienza disciplinare di questa mattina, aveva chiesto per il magistrato (già sospeso da tempo in via cautelare) la sanzione massima prevista dalla legge, quella della rimozione.
Di Giorgio finì agli arresti domiciliari nel 2010 con l’accusa di aver abusato delle sue funzioni per interferire nella vita politica
del suo paese, Castellaneta.A chiedere la rimozione oggi è stato il Pg della Cassazione Gabriele Mazzotta, per una serie di accuse, alcune delle quali cadute in prescrizione in sede penale: come quella di aver costretto un consigliere comunale a rassegnare le dimissioni, minacciando in caso contrario l’arresto di suoi familiari , con l’obiettivo di provocare lo scioglimento dell’amministrazione e la cessazione dalla carica del sindaco Rocco Loreto.