Il M5s ha candidato “gente imbarazzante”, alcuni “riciclati dalla scorsa mia legislatura”. Tranciante il giudizio di Federico Pizzarotti, sindaco di Parma ed ex pentastellato, che domenica sarà a Roma, insieme a una cinquantina di altri primi cittadini, per l’atto costitutivo di quello che è stato ribattezzato il partito dei sindaci.
“Un incontro – spiega – per iniziare a mettere le basi sulle quali lavorare e per arrivare a un manifesto condiviso, a punti programmatici a livello nazionale e a un’idea di organizzazione” partendo dalla comune esperienza amministrativa dei territori e dalla fase embrionale di Italia in Comune.
Le elezioni Politiche incombono e Pizzarotti, rieletto nel 2017 a capo della lista civica Effetto Parma, ha parole dure verso gli ex colleghi grillini guidati da Luigi di Maio: “In tutte le occasioni in cui c’è da prendere una posizione che fa perdere o guadagnare voti, come lo ius soli, le unioni civili, non ha mai fatto dichiarazioni. In giacca e cravatta è la parte dialogante e Di Battista la parte barricadera, ma è tutto studiato ad arte. Dà l’idea di quello che è diventato il M5s, si guarda più alla parte mediatica che alle cose concrete e di programma”.
Perché un partito dei sindaci? “Che ci sia necessità lo dicono nei fatti gli attuali candidati: troviamo Berlusconi, Renzi, Bersani e Grasso, Di Maio e Salvini, non mi sembra una grande ventata di novità. E poi c’è una sempre minore affluenza alle urne, vedremo come andranno le elezioni ma si assiste a un sostanziale stallo delle percentuali. Forse mancano possibili risposte alle richieste di concretezza dei cittadini, magari servirebbero meno promesse e più concretezza invece di banalizzare tutto e scaricare le colpe gli uni sugli altri”.
“Noi abbiamo esperienze di amministratori locali, siamo abituati a confrontarci e a rispondere alle esigenze dei cittadini. Siamo rimasti gli ultimi ad avere un rapporto diretto con i cittadini”. Gli occhi sono puntati già sulla prossima tornata elettorale negli enti locali: “Ci sono tanti gruppi che già esistono e chiedono a noi un sostegno per candidarsi alle amministrative”, osserva il sindaco. L’obiettivo però “è avere tutte le regole e l’organizzazione chiara per le regionali 2019” anche se a Parma Pizzarotti ha per ora escluso una sua candidatura legata alla volontà di arrivare a fine mandato nel 2022.
E chi sosterrà Pizzarotti il 4 marzo? “Votando localmente – dice all’Adnkronos – la legge mi darà la possibilità di votare, almeno per l’uninominale, la persona e non il partito. Stiamo pensando localmente di fare sollecitazioni ai candidati per fargli prendere posizione su alcuni temi. Inevitabilmente mi baserò sulle persone e gli obiettivi che hanno, non sulla simpatia e la vicinanza a un partito, ma sull’impegno territoriale per poi monitorarlo”.
Più in generale, conclude, rispetto al prossimo Governo “vorrei che si invertisse
la tendenza dei comuni ad essere le amministrazioni più tagliate, si sono colpite le amministrazioni più vicine al cittadino, negli ultimi due anni non ci hanno tagliato ma neanche dato indietro soldi. Bisognerebbe invertire la tendenza e avere un’autonomia fiscale diversa, incentivi per la manutenzione delle scuole in chiave anti sismica e di efficienza energetica. Azioni serie che potrebbero essere fatte, ma che nella campagna elettorale non sono neppure entrate”.