Per capire che cosa ci aspetta facciamo un breve riepilogo, partendo dal fatto che Musk non garantisce il successo del lancio, ma promette uno spettacolo a chi lo seguirà. Il numero uno di SpaceX infatti ha spiegato in un’intervista a CBS News che la sua azienda ha “realizzato tutti i modelli al computer che si potevano pensare, e in teoria dovrebbe funzionare”.

Se tutto andrà secondo i piani la prima missione del Falcon Heavy terminerà 6 ore dopo il lancio, con lo sgancio del carico utile (una Tesla Roadster color rosso ciliegia con un manichino spaziale soprannominato “Starman” che siede al posto di guida) verso un’orbita ellittica attorno a Marte. Per farvi un’idea guardate la simulazione nel video qui sopra.

Per chi si stesse ancora chiedendo il perché della vettura, ricordiamo che di norma per i test è necessario avere a bordo un carico utile, che può essere anche un banale blocco di cemento. Per Musk però era troppo banale, quindi ha optato per un peso morto che accendesse ancora di più l’interesse del pubblico. Per sua ammissione “l’auto era la cosa più divertente che potessimo pensare”. Per la cronaca si stima che la Roadster resterà in orbita forse per più di un miliardo di anni e avrà una possibilità “estremamente piccola” di cadere un giorno su Marte.

Se siete abituati ai lanci del Falcon 9 però sappiate che stasera le cose saranno più complicate. Come nella prova statica di qualche giorno fa, si accenderanno contemporaneamente tutti i 27 motori Merlin, ma a questo giro la procedura non verrà bloccata dopo pochi secondi e si arriverà al termine del countdown. Dopo il fumo attorno al Pad 39A il razzo dovrebbe schizzare attraverso le nuvole e sganciare due dei tre moduli del Falcon 9 da cui è composto. Ricordiamo infatti che il primo stadio del Falcon Heavy è costituito da tre moduli del Falcon 9 a nove motori ciascuno.

Entrambi i moduli sganciati dovranno tornare indietro a atterrare in piedi sulle piattaforme a terra per poter essere riutilizzati. Il modulo centrale resterà attivo fino allo sgancio del carico utile su un’orbita geostazionaria, quindi dovrebbe rientrare a sua volta e atterrare sulla nave drone “Of course I Still Love You” nell’Atlantico.

Se tutto andasse come descritto la missione sarebbe un successo assoluto. Mettete però in conto la possibilità che non tutto fili liscio, non perché vogliamo portare jella, ma perché Elon Musk ha dato le probabilità di successo della missione di questa sera tra il 50 e il 70 percento.

Sono molte le cose che potrebbero andare storte: per cominciare il lancio potrebbe essere annullato o ritardato (nella finestra di 3 ore di stasera o in quella di domani), il razzo potrebbe esplodere dopo l’accensione o nelle prime fasi di volo, e a questo proposito Musk ha dichiarato che “sarà un vero disastro se dovesse esplodere sul pad […], il danno richiederà 9-12 mesi per ripristinare [la piattaforma di lancio]”. Tuttavia Musk garantisce che un lancio non riuscito non avrà alcun impatto sulla produzione.

Un decollo perfetto non sarà una garanzia di riuscita della missione nel suo complesso, perché il razzo viaggerà attraverso le fasce Van Allen che potrebbero danneggiarlo. La traiettoria potrebbe essere errata, gli stadi potrebbero non atterrare con successo, il carico utile potrebbe essere sganciato nel modo sbagliato, e l’ultimo stadio potrebbe non atterrare sulla nave drone.

L’unica certezza che Musk promette è che sarà emozionante: “sarà un successo eccitante o un fallimento emozionante – un grande boom“. Comunque vada insomma sarà uno spettacolo da non perdere!