Non chiamatela più Snapchat. La società rinasce come Snap Inc. per affermare anche nel proprio nome la volontà di espandersi oltre l’applicazione per smartphone che l’ha resa popolare: l’amministratore delegato 26enne Evan Spiegel ha presentato Spectacles, un paio di occhiali da sole dotati di videocamere per registrare video da dieci a trenta secondi.
L’intenzione è quella di presentare agli investitori un’azienda matura e capace di trasformarsi nel tempo e non solo di sfruttare un successo temporaneo, per quanto (al momento) in costante ascesa. Snap Inc. cerca altre strade e Spectacles sono il primo passo in avanti per consolidare il suo business video, ossia dove la pubblicità paga di più. Non che la società intenda commercializzare questo prodotto su vasta scala: è un compromesso tra un esperimento e un giocattolo, ha spiegato il CEO a The Wall Street Journal, per capire se possono funzionare con gli utenti e come li usano. Se piaceranno, l’azienda penserà a una distribuzione ampia e su scala internazionale e probabilmente a futuri prodotti hardware.
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Gli occhiali Spectacles permettono di registrare brevi filmati (massimo trenta secondi) da condividere tramite Snapchat Snap Inc.
L’idea è semplice: basta premere un piccolo tasto posto sopra alla lente sinistra per iniziare a registrare un video di dieci secondi. Premendo una volta ancora si può allungare la durata di ulteriori dieci secondi, fino a un massimo di trenta secondi. Gli occhiali integrano due lenti con grandangolo da 115 gradi, migliori, quindi, di quelle presenti negli smartphone. In tal senso, gli Spectacles nascono anche dalla necessità di andare oltre ai limiti delle fotocamere per smartphone.
La ripresa video con questi occhiali è rotonda e risulta più simile alla vista dell’occhio umano, secondo Spiegel, e inoltre offre la possibilità di non dover tenere impegnata una mano durante la registrazione e di poter vivere realmente quel momento, da condividere o modificare. Poiché l’immagine ripresa è circolare, quando si ruota lo schermo l’immagine non ruota con esso come accadrebbe con i video rettangolari, bensì viene mostrata la scena da un punto di vista diverso includendo, se il telefono è in posizione orizzontale, anche ciò che si vede a destra e a sinistra del centro dell’immagine. Le registrazioni sono poi condivise con lo smartphone tramite Wi-Fi o Bluetooth.
Spiegel ha raccontato di quando ha usato per la prima volta un prototipo di Spectacles a inizio 2015: “Quando ho ripreso il filmato e l’ho guardato, ho potuto vedere i miei stessi ricordi, attraverso i miei occhi – è stato incredibile. Una cosa è vedere le immagini di una tua esperienza che hai vissuto, ma è un’altra cosa rivivere quell’esperienza. Per la prima volta, mi è sembrato di essere di nuovo lì”.
Questa versione degli occhiali di Snap Inc è basilare, ma non è escluso che in futuro l’azienda possa commercializzare prodotti hardware che alterino la realtà visiva. D’altronde, Snapchat è stata una delle prime applicazioni a rendere popolare la realtà aumentata grazie ai suoi filtri per i selfie. Nei prossimi anni, la società potrebbe presentare un paio di occhiali più complessi o semplicemente più versatili, che permettano all’utente di aggiungere filtri o personalizzare il video durante la registrazione.
Al prezzo di 130 dollari sono un esperimento commerciale più economico dei fu Google Glass, che vennero venduti in misura limitata a oltre 1.000 dollari. Di fatto, però, gli Spectacles potrebbero andare incontro allo stesso scetticismo e fastidio che ha portato alcuni luoghi pubblici a dire “no” agli occhiali di Big G e alle riprese semi-nascoste. Per ovviare parzialmente a questo problema sociale, gli Spectacles includono una piccola luce che avvisa quando l’utente sta registrando. Potrebbero però essere troppo poco per impedire che ci siano delle lamentele da parte di chi si sente ripreso di nascosto da uno sconosciuto. Qualcosa che può già essere fatto con lo smartphone, ma usando un dispositivo come Spectacles l’operazione è più nascosta e quasi segreta.
DIECI MILIARDI DI VIDEO AL GIORNO
Spectacles si inserisce in un business, quello video, molto importante per Snap Inc. La sua applicazione non raccoglie una grande mole di dati come Facebook. Conosce l’età, il sesso, la provenienza e il sistema operativo in uso dall’utente, ma non sa che lavoro fate, dove avete cenato l’ultima volta e se vi piacciono gli animali, dati che sono utili ai pubblicitari per inserzioni mirate e, così facendo, con un rischio di fallimento minore.
Snap Inc. è valutata fra 16 e 22 miliardi di dollari REUTERS/Mike Segar
Snapchat però ha un grande successo in una rilevante fascia di età, ossia tra i 13 e i 34 anni. Un pubblico che ai pubblicitari piace moltissimo. Oltre il 60% di questa utenza utilizza l’applicazione ogni giorno. Snocciolando altri dati, Spiegel ha riferito che ogni giorno l’applicazione raggiunge il 41% degli utenti fra i 18 e i 34 anni negli Stati Uniti. Per fare un confronto, la TV arriva in media al 6%.
Questa, unito ai dieci miliardi di video che vengono visti ogni giorno, è la carta in più che può giocare Snap Inc., che ha superato Facebook in questo settore. Come detto, il social network in blu ha altre armi, come più di un miliardo di utenti, ma il video è un terreno di battaglia estremamente competitivo e che da solo può dare grandi soddisfazioni finanziarie.
Al momento Snap Inc è valutata fra i 16 e i 22 miliardi di dollari, un risultato importante per una start-up nata solo pochi anni fa. È presto per dire se diventerà mai un colosso: negli anni dovrà sapersi evolvere senza perdere il valore aggiunto del suo servizio che tanto piace ai più giovani. Agli investitori dovrà “vendere” il suo futuro e Spectacles sono il primo passo in quella direzione: più video, più pubblicità, più profitti.