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Il commercialista evasore che la notte sparava aghi ai passanti

Gen 20, 2018

L’ufficio contabile era in realtà uno studio di “consulenza a delinquere”. Due torinesi, Vincenzo e Francesco Greco, padre e figlio di 67 e 29 anni, sono stati arrestati dalla Guardia di Finanza, che li accusa di avere effettuato tra il 2015 e il 2017 operazioni di indebita compensazione d’imposta per oltre 25 milioni di euro.

Ma il ragazzo, si è scoperto al momento dell’arresto, era anche lo stesso che lo scorso settembre, con un gruppo di amici, per alcune sere aveva “sparato” dall’auto aghi ai passanti con una cerbottana. La follia metropolitana si era scatenata lo scorso settembre, quando cinque passanti vennero feriti dal “tiro al bersaglio” di alcuni giovani. Sparavano dardi, lunghi una decina di centimetri, da una Porsche Cayenne presa a noleggio per sconfiggere la noia delle sere di fine estate. Una bravata, senza gravi conseguenze per i feriti, ma che avrebbe potuto avere conseguenze ben peggiori se i dardi artigianali, sparati con una cerbottana, avessero colpito gli occhi dei passanti. Il commercialista, con altri tre amici, era stato denunciato per lesioni.

Stavolta invece Francesco Greco aveva aiutato il padre commercialista che offriva ai suoi clienti svariati escamotage per frodare il fisco. Non versavano le tasse dei loro clienti oppure usavano pratiche di compensazione dei crediti inesistenti. Così il titolare di uno studio contabile di Torino e il padre di quest’ultimo, Francesco e Vincenzo Greco, ora arrestati dalla guardia di finanza, secondo gli investigatori, avrebbero intascato 25 milioni di euro, tutti debiti erariali di clienti convinti di aver affidato i loro soldi a chi li avrebbe messi in regola con il fisco.

Le indagini del nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Torino riguarda il periodo compreso tra il 2015 e il 2017. Gli accertamenti delle fiamme gialle sono partite proprio dai circa 150 clienti dello studio. La finanza aveva iniziato a scavare nell’attività del “commercialista” – che non aveva mai ottenuto l’abilitazione e dunque è stato indagato anche per esercizio abusivo della professione – dopo la denuncia di un cliente che aveva notato alcune anomalie nelle cartelle di pagamento ricevute per presunti debiti erariali. Lui era convinto di aver pagato versando al suo consulente le somme dovute. Gli investigatori però hanno scoperto che i soldi non sono mai arrivati nelle casse dello Stato, anzi, con la collaborazione dell’Inps, dell’Agenzia delle entrate e dell’ufficio antifrode, hanno portato alla

luce numerose posizioni irregolari nella compensazione di debiti tributari tutte legate allo stesso studio contabile. Gli investigatori lo hanno definito un vero studio specializzato in “servizi illegali”. Alcuni clienti erano consapevoli di quello che accadeva, altri del tutto ignari. Tra le tante “incombenze” di cui si occupava lo studio c’era anche la preparazione di false pratiche di assunzioni per permettere agli stranieri di ottenere il permesso di soggiorno.

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