La Cassazione ha confermato l’adottabilità del bambino nato dalla relazione tra Martina Levato e Alexander Boettcher, i due giovani responsabili delle aggressioni all’acido messe a segno a Milano. La Suprema Corte ha respinto anche i ricorsi dei nonni del bambino che si proponevano come adottanti.
Il bambino è nato nell’agosto 2015 quando Levato era già detenuta. Nell’udienza svolta lo scorso 30 novembre, invece, il sostituto pg della Suprema Corte Francesca Cerone aveva chiesto che il bambino venisse affidato ai nonni materni.
“I figli non si tolgono nemmeno ai mafiosi perché ogni bambino ha diritto a crescere nella famiglia dove è nato”: così aveva detto il pg della Cassazione, Francesca Ceriani, che ha chiesto di affidare il figlio di Martina Levato ai nonni materni.
Il Comune di Milano, che ha avuto in affido il bambino, aveva chiesto di respingere la richiesta di adottabilità da parte dei nonni del piccolo: “Rispettiamo le figure di questi nonni – aveva detto il legale rappresentante del sindaco Sala – ma
l’impegno che vogliono assumersi è sproporzionato alle loro forze, al divario di età, alla durata pesante della pena alla quale sono stati condannati i genitori del bambino che non potranno quindi subentrare presto ai nonni, e al fatto che le aggressioni con l’acido che hanno compiuto denotano un totale deficit di senso civico che può certo essere colmato, ma solo attraverso un processo lungo e dall’esito incerto”.