Arturo, il 17enne accoltellato una settimana prima di Natale, torna a scuola, dai suoi compagni di classe, nel liceo Cuoco a Napoli. “Bentornato Arturo”, dice un grande striscione che i suoi amici hanno affisso all’ingresso.
Sorride e ad accompagnarlo c’è la mamma, Maria Luisa Iavarone, che dal giorno dell’aggressione, non ha smesso un attimo di chiedere giustizia e il coinvolgimento di tutti per fermare la violenza di cui è stato vittima. È imbarazzato, Arturo, quando varca il portone ingresso della sua scuola. “Sono imbarazzato perché non mi aspettavo tanti giornalisti al mio ritorno a scuola, questa accoglienza dei miei compagni – dice al suo arrivo – ora mi aspettano i professori, più i che miei compagni”. “Sono emozionato, ciò che mi è mancato è stato anche questo portone – afferma – vorrei fare presto, ho lezione”.
“So che ci sono stati anche altri ragazzi, penso di essere solo uno di una lunga serie e purtroppo ce ne saranno altri ancora”, dice Arturo. “A quelli che vengono aggrediti – afferma – dico ‘appena potete cercate di buttarvi tutto alle spalle, dimenticare'”.
“Io ci sono riuscito – sottolinea – anche se ogni tanto ritorna quello che ho vissuto”. “Mi ha aiutato mia mamma,la mia famiglia mi é stata vicino, mi sono anche sforzato da solo di superare la situazione – aggiunge -. I miei compagni mi hanno invitato a resistere, sapevano che il peggio era passato”.
“Arturo ha dimostrato di essere un leone”, dice Adele Barile, dirigente scolastica del liceo Cuoco di Napoli, che ha atteso Arturo al suo arrivo, insieme con i professori e i suoi compagni di classe.
“Arturo è un adolescente che ha subito un trauma – afferma – noi siamo qui per aiutarlo a superare quanto ha vissuto, nel suo rientro alla normalità, che forse, nel contesto degli episodi e la cosa più difficile: di ornare cioè a vivere una vita normale”.
“Lui la prima battaglia l’ha vinta perché nonostante la brutale aggressione è vivo e sta bene – conclude – lo accogliamo con grande affetto saremo qui a sostenerlo”.
“Chiedo un confronto con i candidati del nostro collegio e tutti i candidati di Napoli per affrontare il tema sicurezza e minori. Li sfido a confronto su questi temi”, dice, invece, Maria Luisa Iavarone, mamma di Arturo. “Dobbiamo evitare che ci siano nuovi Arturo – afferma – che vengano accoltellati,
feriti, massacrati di botte”.“Dobbiamo costruire un momento di responsabilità civile, soprattutto centrato sul ruolo di adulti responsabili – aggiunge – Dico sempre che questi ragazzi che aggrediscono hanno una eclissi di genitorialitß nelle loro vite. Vivono nell’assenza di una presenza adulta che li porta ad essere precocemente adulti”. “Chiedo un tavolo anche di esperti – conclude – che sia disposto a ragionare su questa vicenda”