Anno nuovo tariffe nuove, per la rete autostradale nazionale. Si parla purtroppo per gli automobilisti d’incrementi, non di riduzioni, variabili tra circa l’1,5% e il 6%, per una media stimata del 2,7%. La motivazione, avvallata dal Ministero dei Trasporti, è quella dei normali adeguamenti per inflazione e investimenti sulla rete stessa, da recuperare; ma i casi sono differenti secondo le tratte e le condizioni specifiche dei gestori stessi (oltre 20 concessionarie, a livello nazionale) in merito a situazioni talvolta gestionali, talvolta tecniche o persino giudiziarie.
Per il principale gruppo autostradale del NordOvest è circa 3% l’aumento medio, che coinvolge Autostrada dei Fiori, Torino-Savona, Salt, Satap, Sav e Cisa. Più contenuto l’aumento previsto nel Veneto, con un +1,8% medio che in alcune tratte nemmeno ritocca i prezzi. Meno contenuto invece l’aumento medio stimato per le Autostrade Meridionali, pari al 5,9%, causa l’accumulo di incrementi non ancora riconosciuti dalle annate precedenti. Il picco di incremento massimo è quello sulla Rav, Aosta Ovest-Morgex, oltre il 52%.
Variazioni tariffe autostradali
Asti-cuneo 0,00%;
Ativa +1,72%;
Autostrade per l’Italia +1,51%;
Autostrada del Brennero +1,67%;
Autovie venete +1,88%;
Brescia-Padova +2,08%;
Consorzio autostrade siciliane 0,00%;
Cav +0,32%;
Centro padane 0,00%;
Autocamionale della Cisa 0,00%;
Autostrada dei fiori +0,98%;
Milano Serravalle Milano tangenziali 13,91%;
tangenziale di Napoli 4,31%;
Rav 52,69%;
Salt 2,10%;
Sat 1,33%;
Autostrade meridionali (sam) 5,98%;
Satap tronco a4 8,34%;
Satap tronco a21 1,67%;
Sav 0,00%;
Sitaf 5,71%;
Torino – Savona 2,79%;
Strada dei parchi 12,89%;
Bre.Be.Mi 4,69%;
Teem 2,70%;
Pedemontana lombarda 1,70%