ROMA – Per la prima volta dal 25 giugno 2015, i prezzi del petrolio hanno riagguantato la soglia dei 60 dollari al barile per quanto riguarda il Wti, il greggio del Texas, con una crescita del 2.,6 per cento, mentre il Brent, riferimento per l’Europa, è arrivato addirittura a 67,10 dollari. Un balzo che nell’arco della mattinata si è poi leggermente ridemensionato, con i future che trattano in lieve calo seppure su livelli molto più alti rispetto agli ultimi giorni.
L’andamento dei future sul Wti
Le quotazioni sono salite al massimo da più di due anni e mezzo dopo la notizia dell’esplosione di un oleodotto in Libia. L’esplosione sarebbe stata provocata da un attentato terroristico, orchestrato dalle Brigate di difesa di Bengasi, e avrebbe messo fuori gioco una produzione giornaliera compresa tra 70.000 e 100.000 barili. Questo, in un Paese che, stando all’ultimo bollettino mensile dell’Opec, produce 973.000 barili al giorno.