MILANO – Ore 9.10. In una settimana povera di spunti sul fronte macroeconomico, le Borse si muovono con cautela. Milano sale dello 0,16%, Londra dello 0,06%, Francoforte cresce dello 0,3% e Parigi dello 0,1% Indici misti anche in Asia, dove il Nikkei ha chiuso in rialzo dello 0,08%, mentre Shanghai si avvia a chiudere in negativo. È il petrolio il protagonista delle ultime ore, dopo i maxi rialzi di ieri seguito all’esplosone di un oleodotto in Libia che hanno riportato il Wti sopra quota 60 dollari, oggi il greggio ripiega leggermente, mantenendosi comunque ai massimi da oltre tre settimane. Il petrolio del Texas scende a 59,70 dollari al barile, mentre il Brent si mostra in calo a 66,68 dollari al barile. Chiusura in calo ieri sera a Wall Street: il Dow
Jones ha terminato le contrattazioni con una flessione dello 0,1% e il Nasdaq ha ceduto lo 0,3%.
Sui mercati valutari l’euro è poco mosso e apre a 1,1888, dopo essersi lasciato alle spalle un Natale da incubo. La valuta europea è crollata a Natale per alcune ore scendendo sopra quota 1,16 per via di un’ondata di vendie automatiche probabilmente guidate da algoritmi. Lo spread è in lieve calo a 147 punti con il rendimento del decennale italiano all’1,88%, poco sensibile quindi allo scioglimento delle Camere programmato per domani.
Povera come detto l’agenda degli appuntamenti economici. Sulla sponda italiana si riunisce l’ufficio di presidenza della commissione banche per impostare il lavoro che porterà alla relazione conclusiva, anche se è escluso che si riesca ad arrivare ad un unico testo condiviso. Nel pomeriggio dagli Stati Uniti in arrivo i dati sulla fiducia dei consumatori.
L’oro guadagna infine un po’ di terreno: il lingotto sale a 1288 dollari l’oncia, in aumento dello 0,1%.