ROMA – La terza potenza mondiale economica è ufficialmente in ripresa e anche in Europa si comincia a scommettere su tempi migliori nel 2018. Il “termometro” Giappone, secondo quanto comunicato oggi dal governo dell’isola, ha incassato due ottimi segnali macroeconomici: il tasso di disoccupazione è sceso a novembre ai minimi da 24 anni e l’inflazione, altro segnale di una riconquistata tonicità dei prezzi, sta salendo ancora e non mostra cedimenti per l’undicesimo mese consecutivo.
Il dato più netto riguarda proprio la disoccupazione, diminuita al 2,7%, un numero magico che era stato messo a segno, l’ultima volta, addirittura nel 1993. Il mercato del lavoro nel Paese del Sol Levante è quindi in buona salute e appare in accelerazione se si guarda agli altri fondamentali dell’economia nipponica. Un dato che si somma a quelli della crescita, in espansione da 7 trimestri consecutivi, il periodo più lungo in 16 anni.
Uno dei mali endemici del Giappone, la deflazione, iniziata a metà anni Novanta, sarebbe ormai alle spalle, anche se i segnali di segno opposto che arrivano da quasi un anno – una crescente ma morbida inflazione – non sono ancora stabili. In ogni caso, in base ai dati del ministero degli Affari interni e delle Comunicazioni, a novembre l’inflazione è cresciuta dello 0,9%, dal +0,8% del mese precedente grazie all’incremento dei prezzi dell’energia. Un dato che fa ben sperare visto che per il Paese questa è l’undicesima volta consecutiva che davanti alla corsa dei prezzi c’è il segno più, nonostante l’inflazione “core” quella di fondo, quella che esclude i prezzi degli alimentari freschi e dell’energia, metta a segno una crescita più modesta dello 0,3%.
Ma anche se l’obiettivo ideale disegnato dalla Banca del Giappone, è del 2%, lo stesso punto di arrivo della Bce guidata da Mario Draghi, e sembra per il momento ancora lontano, la crescita globale potrebbe diventare una realtà sempre più forte dalla prossima primavera.
Intanto la Borsa di Tokyo ha chiuso le contrattazioni in lieve ribasso, dopo un rally che ieri ha toccato il livello massimo da ben 26 anni. Gli operatori considerano comunque normale una piccola frenata nel giorno che segue il Natale, segnato da scambi davvero al lumicino. L’indice Nikkei oggi ha segnato una variazione negativa dello 0,2% a quota 22.892,69, con una perdita di 64 punti..